- Strategia individuale
- Strategia collettiva
La strategia individuale è quella che riguarda il singolo giocatore, distaccato dal resto del gruppo. E’ di solito molto efficace quando si hanno individualità molto efficaci con una particolare tecnica di servizio (due giocatori con un jump spin service molto efficace e due con un floating service da lontano altrettanto dannoso).
Quando, però, queste individualità mancano, o sono in numero scarso, o ancora, quando pensiamo che il collettivo possa risultare più efficace del singolo, introduciamo il concetto di strategia collettiva. Nel caso del servizio, la strategia collettiva consiste nell’adottare una serie di convenzioni sul servizio, che devono essere rispettate per tutta la gara da tutta la squadra.
Ecco qualche esempio:
- Battere sempre sullo schiacciatore di prima linea
- Battere sempre nelle zone di conflitto
- Utilizzare una correlazione con il muro (vedere articolo relativo)
- Creare un processo psicologico che porti ad una crisi tecnica
Mentre le prime tre voci non hanno bisogno di alcuna spiegazione, penso sia interessante entrare nel merito dell’ultima mia citazione. La creazione di un processo psicologico che porti ad una crisi tecnica, sostanzialmente, consiste nel “bersagliare” un particolare giocatore, allo scopo di:
- Ridurre la sua efficacia globale
- Rendere necessaria la sostituzione
Rimane a questo punto da decidere quale possa essere il nostro bersaglio.
CASO 1: L’individuo più emotivo
Se abbiamo la fortuna di conoscere la squadra con cui ci batteremo, potremmo anche essere a conoscenza di un particolare individuo facilmente irritabile od emotivo, da mirare con costanza.
CASO 2: Il Libero
Spesso, anche a livello regionale, si nota che il Libero altro non è che un prodotto del proprio vivaio, un ragazzo che nelle giovanili magari fa lo schiacciatore ed in prima squadra fa il Libero. E’ logico dedurre, quindi, che la sua emotività sia forte. Battere costantemente, per 3-4-5 set, sempre su di lui, prima o poi lo porterà ad un errore. Non essere abituato allo stress psicologico enorme che un errore qualsiasi porta al Libero, porta inevitabilmente alla sua distruzione psicologica, con danni neanche immaginabili alla fase di costruzione avversaria. Questa è una tattica che potrebbe non portare a grandi risultati all’inizio della partita, ma, normalmente, quando riesce a diventare efficace diventa veramente un’arma micidiale. Va precisato che questa strategia va completata con il fatto di non servire mai palle facili allo stesso Libero, ad esempio bagher offensivi, in modo da non ridargli mai coraggio.
CASO 3: Lo schiacciatore più forte
Obbligare sempre lo schiacciatore forte a ricevere può portare, alla lunga, ad uno stress tale da renderlo più innocuo anche in attacco.
CASO 4: L’alzatore
Anche questo è un caso molto interessante. Chiaramente, l’alzatore non riceve. L’unico modo per stressarlo è quello di farlo lavorare sempre in condizioni difficoltose. La condizione più difficoltosa, per un alzatore, è lavorare con palla che arriva da dietro. Quindi, l’idea di base è battere per tutta la partita verso Zona 1 o Zona 2. Questa strategia viene completata dal fatto che anche tutte le free ball agli avversari dovranno essere servite verso queste zone. Chiaramente, questa tattica è efficace solo se il palleggiatore avverso ha effettivamente una mancanza tecnica (o, più banalmente, un dislivello tecnico) nelle alzate di palloni che provengono da dietro.
Tutte queste, ed altre simili, sono strategie che devono essere adottate con meticolosità anche dai giocatori che, di norma, forzano il servizio. E’ importante che anche chi salta miri la zona o il giocatore prestabilito, per fare in modo che nell’avversario di inneschi appunto un meccanismo di “persecuzione“, anche a costo di forzare di meno il colpo. E’ anche molto importante che la fallosità si mantenga piuttosto bassa. Del resto, la maggior parte degli obiettivi non è poi così irrealistico (non viene chiesto di servire una palla corta tra Zona 4 e Zona 5, ma una palla “sufficientemente tesa” verso una fetta di 3 metri di larghezza e almeno 6 di lunghezza).
Alcuni giocatori, i più freddi, sono portati per natura ad adottare anche una forma di “terrore in partenza“: ad esempio, alcuni giocatori si divertono a guardare negli occhi il giocatore verso cui andranno a battere, come per segnalargli che la sfida, in quel momento, sarà 1 contro 1, senza via di scampo. Del resto, la battuta è veramente un fondamentale 1 contro 1, se ci si pensa. Il giocatore, con la sua palla in mano, sceglie il suo bersaglio. Questi dovrà dimostrare di essere in grado di raccogliere e vincere questa mini sfida.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e di ricevere commenti, migliorie o altri suggerimenti in merito a questo aspetto strategico di gara.
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Ciao a tutti, ho trovato il tuo articolo molto interessante. In particolare concordo con te sul punto dell’alzatore, facendo una precisazione:
utilizzando lo schema alzatore-banda-centro, nel momento in cui l’alzatore si trova insieme al centrale in zona 4 (per due giri consecutivi) e si batte in zona 1-2 si ha un’alta probabilità di abassare l’efficacia di attacco avversario…tenendo conto anche che in un giro l’alzatore è in prima linea, quindi la cosa più semplice sarebbe alzare in seconda linea in zona 1. Spero di essere stata chiara.
un salutone a tutti.