Il mistero dell’Opposto

Una domanda che mi frulla in mente da ormai molto tempo è il motivo per cui non si parli mai dell’Opposto. O meglio, se ne parla sempre come: “quello che fa lo schiacciatore da zona 2″, oppure, “quello che non sa ricevere, ma è coordinato e tira forte”. Eppure, mentre sugli altri ruoli offensivi riusciamo il più delle volte a descrivere dei modelli tecnici validi e accettati da tutti, sul ruolo dell’opposto mi sembra che le conoscenze siano tutt’ora vaghe.In particolare, ci sono alcune domande che ritengo interessanti:

  • Qual è il modello fisico di un opposto?
    • Quanto incide l’altezza nella scelta?
    • Quanto incide l’elevazione?
    • Quanto incide la coordinazione?
    • Quanto incide la potenza d’attacco?
  • Qual è il modello tecnico di un opposto?
    • Quali sono i fondamentali in cui è necessario sia preparato? (questa, forse, è la domanda con risposta più facile, visto che la si deduce dal gioco)
    • Quanto incide la capacità di attacco da seconda linea nella scelta?
    • Quanto incide la capacità di difesa nella scelta?
    • Quanto incide la capacità di appoggio?
    • Quanto incide la capacità di muro?
    • Da dove parte la rincorsa? Come varia il tutto tra prima e seconda linea?
    • Qual è la traiettoria di rincorsa e il conseguente angolo di entrata rispetto alla rete? Come varia il tutto tra prima e seconda linea?
    • Qual è l’angolo di caricamento delle gambe? Come varia il tutto tra prima e seconda linea?
    • Come viene caricato il braccio? Come varia il tutto tra prima e seconda linea?
    • Qual è il tempo di attacco?
  • Come si individua un opposto?
    • Quali sono le attitudini fisiche da tenere presenti nella scelta di un giovane?
    • Quando è il momento di inserire questa specializzazione?
    • Fino a che punto va portata avanti?
    • Quali sono le attitudini tecniche che inducono la scelta?
  • Come si costruisce un opposto?
    • Come si insegna l’attacco da posto 2?
    • Si mantiene l’attacco da posto 4?
    • Come si insegna l’attacco da posto 1?
    • Come si insegnano gli spostamenti di gioco di un opposto?
    • Come si insegnano i diversi colpi d’attacco?
  • Come si allena un opposto?
    • Come si modula il lavoro fisico e in che direzione?
    • Come si allena l’attacco?
      • Si allena l’attacco da Zona 4?
      • Come si allena l’attacco da Zona 2?
      • Come e quanto si allena l’attacco da Zona 1?
      • Si allenano altre combinazioni?
      • Quali sono i colpi utili e come si allenano?
    • In che percentuale l’allenamento dell’opposto assomiglia a quella dello schiacciatore?
      • In che percentuale è possibile allenarli insieme ed in che modo?
    • In che percentuale l’allenamento dell’opposto assomiglia a quella del centrale?
      • In che percentuale è possibile allenarli insieme ed in che modo?

Provate a leggere questa lista di domande e soffermatevi a pensare su quali veramente siamo in grado di rispondere con precisione. In particolare, vorrei che l’attenzione fosse posta sulle domande che ho segnato in corsivo. Fatemi sapere la vostra, anche in privato, poi dirò la mia.

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5 commenti su “Il mistero dell’Opposto”

  1. Cercherò in questo mio primo commento di rispondere ad alcune delle circa 40 domande.

    A mio parere nel maschile a partire già da una buona prima divisione non si va da nessuna parte se non si dipsone di un buo oppsoto.
    Nel maschile il “buon opposto” deve essere soprattutto potente e dotato di ottima elevazione. Deve essere fortemente incisivo sia in zona 2 che in zona 1, deve essere dotato di un buon muro e di una buona battuta (…al salto).
    Per quanto riguarda la rincorsa i mancini partiranno da fuori campo con ampia rincorsa mentre i destri partiranno più interni ( questo è il modello che chiedo io).
    é preferibile che il fuori mano abbia un angolo di entrata perpendicolare rispetto a rete, sia in prima che seconda linea, dichiarando il meno possibile il colpo, tenendo così una rincorsa neutra… variando all’ultimo la direzione del colpo con il gicoco di braccio spalla polso oppure con la torsione del busto.
    Il braccio si carica tenendo il gomito ad un’altezza pari o superiore al capo ( Ganev usava questo caricamento).

    Su ricezione e difesa # all’oppsoto verranno alzati dei secondi tempi ( la sei , la otto…).

    La scelta dell’opposto dovrà esssere fatta a partire dal campionato di under 16…la scelta ricadrà sull’atleta più prestante in attacco e a muro.
    Si dovrà in ogni caso mantere l’allenamento dell’attacco in posto 4 poichè in una rotazione l’opposto sarà chiamato a schiacciare da quella posizione ( se si usa il modulo PLC)….

  2. Penso che l’opposto debba essere il più prestante in attacco, quello che tira più forte e fa più punti per intenderci. Non sono d’accordo sull’elevazione, almeno a livelli bassi (diciamo fino a una serie D). Fino alla prima divisione vedo mettere nel ruolo di opposto semplicemente il giocatore che tira più forte a prescindere da altezza ed elevazione. Per esperienza personale – prima divisione a Bologna, secondo posto per quoziente punti – il nostro opposto passava la rete di neanche mezzo braccio, ma aveva un buon movimento di polso e di spalla per cui riusciva a tirare giu ogni pallone alzato sopra la rete. Forse Asta te lo ricordi chi era, il classico “opposto ignorante” (senza offesa per gli opposti) nel senso: tiro ogni palla che mi passa al massimo della potenza. Ovviamente poi più si sale di livello più ci si ritroverà il muro alto, composto, che legge meglio quindi ritengo che salendo di livello si sia obbligati a far rientrare nella scelta altezza ed elevazione (come poi appare naturale ormai in ogni ruolo). Ho visto anche ricadere la scelta dell’opposto sul giocatore più “esperto”, magari una banda che sbaglia poco e ha vari colpi e che ha molta esperienza. Condivido poco questa scelta anche se ha una sua logica. Sappiamo che palla “brutta” va in banda, ma ci sono molti palleggiatori che si affidano di più all’opposto, soprattutto da seconda linea dove la palla può essere un pò meno precisa.

  3. PREFAZIONE: una squadra se non ha opposto risulta incompleta. oggi si evita, o meglio molto spesso non si sa riconoscere tra le atlete/i chi può avere le caratteristiche tecniche per svolgere questo compito importante. anche i “sapienti” della pallavolo italiana non si sprecato ad esprimersi in merito, si trovano dispense su tutti i ruoli, difficile trovare qualcosa su questo ruolo. allora come si fa? noi poveri mortali come adempiamo a questa scelta? io posso dirvi come faccio io poi vedete se è più o meno consona alle vostre caratteristiche.
    Per prima cosa dobbiamo analizzare il percorso fattosi dagli atleti, ricordiamoci che tutti sono provenienti da categorie giovanili e che quindi dovrebbero essere in possesso dei fondamentali di base, palleggio, bagher, ecc. ecc.
    Per la scelta, o meglio l’individualizzazione del ruolo “OPPOSTO” eviterei di ricadere su un ex centrale, spesso lo vedo fare ma tra i due ruoli ce ne di differenza. Io ricado sempre e comunque sullle bande e da li proseguo. Semplice prima avvisaglia sono le percentuali d’attacco tra posto 4 e posto 2. Il potenziale opposto molto probabilmente avrà una confidenza innata da posto 2, i suoi attacchi anche acerbi risulteranno molto più precisi ed efficaci proprio da quella zona. Da posto 4 il potenziale opposto su palla alta può trovare difficoltà nel giocare un’attacco valido, spesso è sempre in anticipo e strozza molto la palla. Invece da posto 2 dove l’angolo d’alzata è ridotto la sua rincorsa veloce troverà il giusto tempo.
    Visto questo proverei altro: ricevitore in posto 5, palla gratis, palleggiatore che entra da posto 1 finta del centrale e palla in posto 2 dove mettiamo le bande. Sicuramente l’atleta che abbiamo individuato con questo sistema dove vede la palla perfettamente dalla ricezione all’alzata troverà pane per i sui denti e tirerà diagonali molto migliori rispetto agli altri.
    Per allenare un opposto non ci sono grandi differenze tra lui/ei o una banda, tutti, e dico tutti devono a mio vedere essere in possesso e curare constantemente i bagagli personali, quindi allenarlo in ricezione ed in appoggio. Cosa che si può fare benissimo assieme alle bande. Spesso lo si rilega ad un ruolo di assoluta neutralità in difesa ed in ricezione, sbagliamo a far questo. I giocatori di pallavolo si debbono dedicare sempre e ad ogni età al mantenimento dei propri fondamentali di base e all’occorrenza migliorarli. Quindi “ANALITICO” a muro atto proprio a lavorare su gli aspetti primari. Evitate possibilmente di fare gioco con palla gratis, non serve a nulla, non arriva mai la palla gratis precisa in partita, trovate sempre il modo di sporcarla e insistete sulla singola situazione finchè non migliora.
    Per allenare l’opposto assieme alle bande si può iniziare con la “pallina da tennis”. Con la pallina in mano sx in caso di giocatore dx si effettua la rincorsa ed in fase di salto si cambia mano e si attacca, si produce in questo modo due elementi essenziali: 1) l’innalzamento giusto ed il giusto caricamento dellebraccia. 2) il lavoro del polso per chiudere la pallina che non colpiamo ma abbiamo in mano. Ovvio che al nostro opposto si faranno fare 5 attacchi da 2 ed 1 da 4, alle bande stesso ma invertito nelle zone di competenza.
    Altro metodo è l’autoalzata con attacco, il tempo di salto avviene in base al proprio lancio si migliora la rincorsa e si inizia a lavorare sull’intro-extra rotazione. Se poi spostiamo gli atleti di seconda linea (bande in posto 6 ed opposto in 1) si allena anche la “pipe” e l’attacco da posto 1. Infine arretrando in fondo campo otterremmo senza grandi sforzi una buona battuta in salto, varierà il colpo, ma una volta capito avremmo battute ed attacchi ben piazzati.
    Inutile dire che il nostro palleggiatore e la nostra ricezione dovranno essere funzionali, altrimenti nulla vale avere l’opposto o meno.
    IN CONCLUSIONE, L’OPPOSTO A VEDER MIO NON è ALTRO CHE LA BANDA CHE SCEGLIAMO TRA QUELLE CHE ABBIAMO CHE SI TROVA MEGLIO A LAVORARE IN POSTO 2-1. POI STA A NOI E A VOI COLLEGHI TROVARE LE GIUSTE CORREZIONI PER L’ALTETA IN QUESTIONE. A ME PIACE CHE L’OPPOSTO ANCHE SE NON MANCINO ESCA DAL CAMPO IN FASE DI RINCORSA E CHE SCELGA DOVE TIRARE LAVORANDO SUL POLSO.

    -ALFREDO-

  4. Non voglio andare contro corrente, ma nelle mie squadre,(divisioni femminili) l’opposto riceve, perchè deve imparare e fare tutto!
    Deve essere uno dei più dotati tecnicamente, perchè deve attaccare da quasi tutte le posizioni, deve saper difendere le palle meno presenti in questi campionati (le parallele e i pallonetti in 2 ) e deve mantenere sempre altissima la concentrazione a prescindere, perchè spesso passa lunghi tempi senza toccare pallone.

    saluti

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