Quest’oggi ho avuto l’onore ed il piacere di collaborare con lo Staff del Regional Day dell’Emilia Romagna. Per chi non lo sapesse, si tratta di una giornata intera di volley giovanile (maschile), i cui allenamenti sono gestiti dallo Staff Nazionale, nella fattispecie da Gigi Schiavon (allenatore della Nazionale Juniores) e dal suo vice Luca Cantagalli. Il tutto coordinato dallo staff del regionale, ossia lo Zio (chi è di Bologna sa bene di chi sto parlando) e Luca.
Sfrutto queste due righe come fossero un blog, per raccontare le procedure di selezione e l’organizzazione della giornata, che possono comunque essere molto interessanti.
Anzitutto, la divisione per annate: la mattina (9.3o-12.30) gli 89-90-91, il pomeriggio (15.30-18.30) i 92-93-94. I primi con requisiti piuttosto restrittivi (1.95 di altezza, oppure selezioni regionali in passato, oppure campionati di livello nazionale in carriera), mentre i secondi, chiaramente, un po’ più elastici (forse anche troppo). Conclusione: 20 ragazzi alla mattina e ben 35 al pomeriggio.
L’allenamento era, a grandi linee, così strutturato:
- Riscaldamento e lavoro fisico con Schiavon
- Lavoro di riscaldamento tecnico a coppie e terne
- Lavoro tecnico e globale, più test
Di mattina, il lavoro tecnico e globale è stato suddiviso in una fase sintetica ed in una globale, con accenti sugli attacchi di palla alta, sul muro e sulla difesa. Al pomeriggio, a causa dei numeri, più spazio all’analitico a coppie e terne e al gioco.
Dal punto di vista dei test, abbiamo eseguito:
- Rilevazione dell’altezza
- Rilevazione del reach ad una mano
- Salto con contromovimento al Vertek
- Salto con rincorsa al Vertek
Abbiamo visto dei bei numeri, con anche la soglia di 3.40 metri superata da alcuni ragazzi e, ad occhio, una media attorno ai 3.30 per il gruppo mattutino.
Apro una parentesi dolente: Bologna. Zero giocatori alla mattina, qualcuno al pomeriggio, che non so se riuscirà a passare la selezione. Dove sono i nostri giovani? Sono al basket, sono al calcio. E quelli che sono a pallavolo non sono allenati bene. Torniamo al famoso discorso di gennaio. Ci sarà qualcosa da fare per invertire questa tendenza? Qualcosa di concreto, non qualcosa di banale, come la solita frasetta che tutti conosciamo a memoria, ovvero che alle giovanili ci vogliono gli allenatori bravi. Lo sappiamo già e sappiamo anche già il motivo per cui non ci sono (costano troppo, ci sono pochi progetti seri in giro e così via). C’è qualcosa di concreto che si possa fare? Forse sì, forse qualche idea c’è già in giro. Ma chi sarà ad attuarla? O meglio, ci sarà qualcuno in grado di fare qualcosa? O veramente, tra 5 anni, qui da noi ci sarà solo il femminile?
Chiusa la parentesi. Schiavon ha fatto i complimenti per l’organizzazione. In effetti, non ci siamo fatti mancare proprio niente: due campi in parquet (nel bellissimo palazzetto di Budrio), telecamera con montaggi dei DVD, due portatili, stazione vertek, stazione altezza e reach, trenta palloni ed oltre, una decina di allenatori tra le varie stazioni e l’assistenza in campo, bar dentro la palestra, spaziosa tribuna per visitatori e genitori e tanto altro. Insomma, decisamente tutto molto bello.
E io cosa c’entro in tutto questo? Beh, diciamo che ho avuto l’opportunità di partecipare e non me la sono lasciata sfuggire. Di mattina ho lavorato ad uno dei due portatili per la creazione delle schede dei giocatori, mentre di pomeriggio sono stato più attivo nei campi come assistenza durante le fasi a terne. Veramente molto felice dell’esperienza e, di questo, non posso che ringraziare di cuore lo Zio.
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