Vorrei esprimere forte rammarico per alcuni eventi, che ho letto dai provvedimenti disciplinari nazionali FIPAV pubblicati oggi sul sito della Federazione. Certi atti dovrebbero essere banditi da ogni sport a qualsiasi livello.
CITTA’DI SQUINZANO LE – Multa di € 800,00 perché i sostenitori locali, durante il
riscaldamento rivolgevano ripetuti cori offensivi all’indirizzo dei giocatori della squadra
avversaria; inoltre durante la gara, lanciavano in campo all’indirizzo dell’arbitro il pallone di
gara (senza colpire il direttore di gara) e strattonavano la maglia degli atleti ospiti mentre
questi si accingevano ad effettuare il servizio; inoltre a fine gara uno spettatore locale
entrava in campo, rivolgendo frasi offensive all’indirizzo di alcuni tesserati della squadra
avversaria, plurirecidiva; ulteriore multa di € 75,00 per inadeguatezza dello spogliatoio
arbitrale (tenuto in pessime condizioni igieniche), plurirecidiva.GRAPHIC NEON CATONA RC – Multa di € 1.000,00 per aver il pubblico sostenitore, per
tutta la durata dell’incontro, rivolto frasi offensive ed ingiuriose verso gli atleti del sodalizio
avversario e per aver, al termine della gara, inseguito alcuni atleti avversari costringendoli
così a ripararsi all’interno dello spogliatoio arbitrale. Alcuni esagitati, tuttavia, riuscivano a
raggiungere un atleta del sodalizio ospite ed a colpire lo stesso con due pugni, così
rendendo necessario l’intervento della forza pubblica, parzialmente recidiva.POL. BARCELLONA ME – Multa di € 1.250,00 per aver propri sostenitori, a fine gara,
reiteratamente offeso e minacciato la coppia arbitrale, nonché per aver alcuni di quelli
accerchiato gli arbitri con evidente fare minacciatorio, nonché infine, per aver, uno tra
quelli più esagitati, sferrato un calcio all’indirizzo del 2° arbitro il quale ultimo veniva colpito
ad una gamba; sanzione aggravata per il mancato intervento dei dirigenti della squadra
locale compreso il dirigente addetto agli arbitri.
Vergogna a chi trasforma una partita in una guerra. Non conosco i fatti e non accuso nessuno, solo credo che cose del genere andrebbero evitate con tutte le proprie energie. La frustrazione deve restare al di fuori di un ambiente sano ed educativo quale dovrebbe essere una palestra.
Hits: 78
in questi casi, e stiamo parlando di plurirecidive, non ci deve essere alcun tipo di tolleranza: multa pesante, sdqualifiche pesanti per i responsabili e partite a porte chiuse…
Non ho parole … purtroppo da anni sostengo che in Italia manca una vera e propria cultura dello sport .
Credevo che il nostro sport fosse un’isola felice ma mi sbagliavo, purtroppo questi fatti sono sempre piu’ frequenti.
Tristezza.
Ritengo che parte della colpa sia da attribuire anche a chi emette le sanzioni: 1.000 euro di multa? Al/ai tifoso/i che hanno compiuto quei gesti cosa ne viene? Che domenica prossima tornano al palazzetto e fanno uguale, tanto a loro non li ha toccati nessuno. Concordo con supershunk: partite a porte chiuse per X giornate. Se sono veri tifosi ci penseranno due volte prima di rifarlo, se non lo sono la volta successiva ci sarà intolleranza anche da parte dei tifosi per bene che si sono persi partite della propria squadra a causa di questi scalmanati.
Beh! che dire? Si applicano multe ridicole per fatti gravissimi. Non sono un dirigente e non mi occupo di certi aspetti “organizzativi” ma se una partita diventa un luogo di guerriglia a tutti gli effetti forse è meglio mettere in discussione il fatto che una Società possa continuare a svolgere un Campionato o Torneo e non limitarsi a sanzioni che in pratica non cambiano nulla. Prendo un esempio dal calcio (sono dei “precursori” in tutto…) anche se applicato ad un fatto ben più terribile di quello descritto da Andrea. Quando nel 1985 ci fu la tragedia dell’Heysel tra gli Hooligans inglesi e tifosi Juventini per la Finale di Coppa dei Campioni (allora si chiamava così la Champions League…) le sanzioni che furono applicate per TUTTE le squadre inglesi (TUTTE! non solo il Liverpool impegnato in quella partita sventurata) fu di escluderle in TUTTE le competizioni internazionali (UEFA, Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni) per 5 anni (credo). Gli inglesi da questa vicenda (e anche da un’altra interna avvenuta a Sheffield , se non ricordo male) capirono che c’erano molte cose da rivedere nella organizzazione di una partita di calcio ad iniziare dagli impianti (in primis) e dalla logica delle Società nel gestire i propri sostenitori (se si possono definire tali in questi casi…). Loro hanno attraversato delle tragedie per cambiare tutti questi parametri, noi con la nostra idea che siamo tutti “bravi e buoni” o il concetto “ma cosa vuoi che sia…” non facciamo mai nulla.
Non nascondo che mi piace e mi stimola la presenza di pubblico e il sua “energia” nel sostenere la squadra, ma questo mi dispiace non c’entra più nulla con il tifo.
Butto due notizie recenti e una ci riguarda da vicino. La prima è riferita alla Caserta Basket (siamo in A1…), dove un gruppo di tifosi si è presentato ad un allenamento della squadra minacciandola che se non vincevano la prossima partita gli facevano un “trattamento”. Credo non si riferissero a qualcosa di amichevole…La Società l’ha fatto passare alla stampa come un “inconsueto” scambio di vedute tra tifo e squadra…
Il secondo riguarda la Zinella Volley e faccio riferimento ad una partita in casa contro Isernia dove il pubblico di Bologna NON ha fornito il massimo della sportività. Capisco che la Squadra e il tifo erano “frustrati” dagli scarsi risultati ottenuti nel girone di ritorno ma scaricare tutto su una provocazione degli avversari per me è il classico caso dove il pesce “abbocca” e alla fine non è detto che ne esci “pulito”.
In questo caso la Società Zinella ha ammesso che un comportamento simile del pubblico (anche se generato dalle provocazioni degli avversari) NON sono tollerabili, specie per una piazza che ritorna in un Torneo Nazionale dopo tanti anni (e sacrifici dei Dirigenti) e che vorrebbe distinguersi per la sportività e non per queste intemperanze.
Sono sempre “casi” ma si verificano in tutti gli sport e a tutti i livelli, dagli amatori alle giovanili. Come ho detto prima non sono contrario al tifo (anche sostenuto se vuoi) ma se accade qualche incidente è fondamentale punire chi questo evento lo ha generato, e se nel caso non si trova allora il responsabile diventa la Società ma non con sanzioni da “divieto di sosta” ma con multe o squalifiche severe che facciano capire subito che questi incidenti non devono più accadere.
Ciao!
Sono d’accordo per un intervento pesante e non solo sanzioni di natura economica: magari punti in meno in classifica…
Pero’ una punizione pesante evita che lo scontro avvenga dentro la palestra, e forse non cambia la mentalita’ dei tifosi fuori,
cioe’ il tifoso si comporta bene perche’ gli conviene e non vuole recare danno alla squadra per cui tifa.
A che livelli siamo nelle giovanili? Come si deve comportare un allenatore nei confronti di genitori un
po’ troppo “rumorosi”?
La violenza deve stare sempre lontano dal volley. Mi meraviglia la vicenda di Squinzano dove ho giocato, dove hanno giocato tanti miei amici, e dove tutti ci siamo sempre trovati benissimo e trattati con ospitalità signorilità e sportività. Sono sicuro che è stato un caso isolato e che tale resterà. FORZA SQUINZANO in tutti i sensi. Patrizio Pedicini
E vi stupite? Io sono un allenatore di 1 grado, qualche domenica fa ho arbitrato un polisportivo (12 anni), sono arrivati i genitori dei bimbi infuriati perchè ho chiesto i documenti d’identità e perchè poi non ho fatto giocare una ragazza che non li aveva. E vi assicuro che sono andati giù pesanti… Se non si insegna ai piccoli che se ci son dele regole vanno rispettate allora…
Più che soldi son d’accordo con le partite a porte chiuse e punti in meno in classifica, così si farebbe “male” anche ai “tifosi”
Gabri