Si sono svolte venerdì e sabato le fasi finali dell’ottava edizione del torneo internazionale Paolo Bussinello, organizzato a Modena dalla Scuola di Pallavolo Anderlini. Due giorni di intensa pallavolo (le squadre hanno svolto fino a 7 partite in praticamente un giorno e mezzo!), con formazioni U16 maschili e femminili di altissima qualità.
Ho avuto la fortuna di partecipare come scoutman della Selezione Regionale Emilia Romagna, avendo così modo di guardare e analizzare alcune delle realtà più interessanti di tutta Europa. Come sempre, mi sono concentrato esclusivamente sul torneo maschile (direi per forza, essendo sempre in palestra con la mia squadra), potendo vedere solo un pezzo della finale femminile, totalmente italiana: Foppapedretti Bergamo – Scuola di Pallavolo Anderlini e Sassuolo. Alla fine le padrone di casa l’hanno spuntata al tie break, dopo una partita a tratti molto emozionante.
Molto meno combattuta la finale maschile: in effetti, erano bastati pochi minuti per far capire a tutti che la selezione di Mosca, guidata dalla tenebrosa Verbova (chiedo scusa se non si scrive esattamente così), era ben più di una spanna superiore a tutte le squadre presenti al torneo. Giocatori fisicamente già molto cresciuti, grandi saltatori, un opposto incontenibile (premiato poi come miglior giocatore del torneo) e un gruppo combattivo hanno letteralmente sbaragliato tutta la concorrenza presente, senza possibilità di replica (non hanno perso neppure un set e, anzi, noi della selezione Emilia siamo contenti di essere stati gli unici a “tirarli” fino a 23 punti). Ma, oltre alla Russia, ci sono state tante altre squadre che hanno ben figurato e, soprattutto, credo si siano divertite: vorrei citare, solo a titolo di esempio, la squadra di Schio, che mi ha fortemente impressionato per la qualità tecnica di alcuni giocatori (primo tra tutti l’alzatore, poi premiato come miglior alzatore del torneo). Non ho avuto modo di guardare all’opera la selezione Italia Oltre il 2010 (gruppo di giovanissimi, guidati in questo torneo da Barbiero e Gardini): va precisato che questa selezione nazionale non ha partecipato ad alcuna gara della prima giornata, in segno di rispetto del lutto nazionale per i disastri avvenuto in Abruzzo nei giorni scorsi.
Questi tornei sono molto belli, sia per i valori visti in campo, che per la possibilità di conoscere modi di fare e giocare delle squadre straniere. Il primo impatto, per me, è stato vedere come quasi tutte le squadre straniere siano abituate a fare cori e canzoncine durante le gare: le riserve a bordo campo iniziano a cantare e a battere le mani, i titolari in campo, pur sempre concentrati sull’avversario di fronte, continuano e seguono il ritmo con le mani. Coreografie davvero belle, che non ho mai visto fare alle squadre italiane.
Giovedì 9 aprile si sono conclusi anche gli Europei Prejuniores in Olanda. In campo femminile l’ha spuntata il Belgio, in quello maschile la Francia. Ho potuto vedere solo poche partite in streaming, ma devo dire che sono state gare davvero belle ed emozionanti, per questo rinnovo a tutti il consiglio di prendere parte ai mondiali di fine agosto, che si svolgeranno proprio in Italia, a Bassano e Jesolo.
La nazionale maschile di Barbiero è stata eliminata alla prima fase, dopo essere stata sconfitta dalla Bulgaria e dal Belgio. Da lì, due vittorie per la conquista del nono posto. Le ragazzine di Moretti, invece, sono state battute dal Belgio in semifinale, poi hanno vinto la finalina, classificandosi terze.
Alle due squadre faccio i miei più sinceri auguri per il proseguio della loro attività, che riprenderà presumibilmente alla conclusione dei vari campionati e terminerà con i campionati mondiali di categoria.
Nei giorni scorsi c’è anche stato uno stage della nazionale juniores maschile di Schiavon. I ragazzi sono stati in Turchia dal 6 al 9 aprile e hanno vinto tutte e 3 le gare amichevoli disputate con i pari età turchi. Per loro l’attività proseguirà nel mese di maggio, con le qualificazioni per i mondiali (Pune – India, dal 31 luglio al 9 agosto), che si svolgeranno a La Spezia (gare contro Romania, Israele e Polonia dal 15 al 17 maggio).
Colgo infine l’occasione per augurare a tutti un felice giorno di Pasqua.
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Sarà un caso ma questa “storia” dei cori tra riserve e titolari l’ho vista anche in alcune squadre nazionali che hanno partecipato al Torneo in Olanda (anch’io ho provato a seguire in streaming alcune partite). Non so se è una nuova “tecnica” per fare gruppo però non è la prima volta che mi capita di vederla. Forse alcuni allenatori non la applicano con la paura di essere richiamati dall’arbitro magari rifacendosi in modo “rigido” a qualche regola di “fairplay” presente nel regolamento della pallavolo? Vedremo, ma la cosa che più mi ha colpito del Torneo in Olanda sono stati i vincitori della Francia (nel maschile) e le loro “bizzarre” pettinature (alcuni addirittura si erano “pitturati”), quando si dice che ai bravi è concesso tutto…finalmente qualcosa di veramente “fuori” dagli schemi!
Spesso associamo la pallavolo al divertimento, poi tutto si riduce a “regole” e “schemi”. E’ vero, vanno rispettate ma se non rechiamo “danno” al nostro avversario e a noi stessi credo che qualcosa di “strano” si possa fare.
Saluti e Buona Pasqua!
Tecnicamente e tatticamente cosa hanno detto questi tornei?
Per Fog-Factor: credo, più banalmente, che questo stile non corrisponda ai canoni italiani, dove molti giocatori sono più orgogliosi e per loro fare il coretto è motivo di vergogna, non di incitamento/divertimento. Anche parlando con altri allenatori, pare che siamo tra le poche nazioni al mondo a non farlo 🙂
Bada che i cori sono una cosa da giocatori, non da allenatori, credo che l’allenatore durante la gara abbia già abbastanza cose da fare/pensare/elaborare!