Il livello del femminile era a dir poco mediocre. Tendente al nullo. Sembrava di vedere, a volte, ragazze che non abbiano mai visto un campo ed una palla. Ma il femminile non è il mio campo, pertanto non mi intrometto.
Nel maschile il livello era decisamente buono. D’accordo, alcune squadre (POOL, Cesena) erano selezioni territoriali e, quindi, è quasi normale che il livello sia buono. D’accordo, è possibile che il fatto che alcuni giocatori U18 facciano la D e si allenino con qualche B2 possa avvantaggiarli non poco. D’accordo, è anche possibile che sia capitata un’annata particolarmente buona. Però io non ho mai visto, a Bologna, un U18 maschile a livelli di quelli visti in questi 3 giorni. Forse la Zinella Volley ci sta andando vicina quest’anno, ma credo avrebbero faticato molto anche loro.
La riflessione è, principalmente, uno spunto per una meditazione, che dovrebbe coinvolgere i dirigenti, gli allenatori, gli amanti della pallavolo nella mia città. Qual è il problema? Sono gli allenatori ad essere scarsi? Sono i dirigenti ad essere incompetenti? E’ la materia prima (i giocatori) a scarseggiare? E’ la materia prima (i giocatori) ad essere di bassa qualità? E’ la politica sportiva adottata che non funziona? C’è disorganizzazione locale a livello societario? Sono i genitori ad essere troppo assillanti ed ostacolisti?
Forse alcuni allenatori (per carità, mi ci metto in mezzo anche io) veramente trascurano troppo la tecnica. Forse neanche sanno veramente insegnarla. Forse alcune società non capiscono che devono lavorare nelle scuole, per reclutare future promesse. Perché un U18 che gioca insieme da 2 anni è quasi certamente debole, rispetto ad un U18 formato da ragazzi che sono partiti dal MiniVolley. Forse le spese sono eccessive. A volte anche immotivate. Forse manca il coinvolgimento dei genitori. Forse manca dirigenza qualificata. Forse manca un progetto serio per risollevare la pallavolo, un progetto che la FIPAV, per una volta, non voglia ostacolare. Forse, perché no, essendo la materia prima così scarsa, ci si deve accontentare di quel che capita. Forse qualche volta si punta troppo alla quantità e troppo poco alla qualità.
Sparkling Milano è venuta con un U16, una allenatrice ed un dirigente. Penso che questo U16 avrebbe potuto battere molte formazioni U18 di Bologna. Sono tecnicamente più raffinati. E credo che non sia poco. Il motivo per cui l’U18 era a livelli alti è che la maggior parte dei giocatori, oltre ad essere molto dotata fisicamente, è anche tecnicamente raffinata. Non credo si allenino 10 volte a settimana. Credo che il sistema sia più organizzato, credo che esista una società in grado di raccogliere tutte le “giovani promesse” per farle crescere veramente tutte insieme. Credo che i genitori siano “quasi amorevolmente obbligati” a prendere parte alle attività societarie, come le partecipazioni ai Tornei. Credo altresì che il sistema organizzativo sia migliore. E, perché non dirlo, credo che anche i tecnici siano migliori.
A Bologna bisogna ripartire da zero. Bisogna che si formino staff competenti e specializzati. Bisogna che qualcuno si faccia carico di creare giocatori veramente tecnicamente capaci. Perché, in giro per l’Italia, di pallavolo buona ce n’è ancora.
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Sono un giocatore della Spakling (il numero 2), e sono molto contento
dei complimenti che ci hai fatto.
Spero anche io che andremo lontano.
Grazie.
Ciao
Ciao, grazie del commento e in bocca al lupo per il tuo e il vostro proseguio di stagione.
Porta i miei saluti anche alla tua allenatrice ed al dirigente 🙂
Andrea Asta