Tutti gli articoli di Andrea Asta

Sono nato a Bologna l'11 luglio del 1988 e sono nel mondo della pallavolo da quando avevo 8 anni: prima da spettatore, poi da giocatore, collaboratore in società come arbitro o segnapunti e ora allenatore.

Considerazioni sull’allenamento Under14 Maschile, parte 2: Programmazione e pianificazione degli obiettivi principali

In questo secondo articolo parlerò della programmazione e pianificazione dei contenuti tecnici. Ho già pubblicato, ad inizio stagione, un articolo con gli obiettivi tecnici in successione (link all’articolo), ma in questo vorrei parlare più specificatamente dell’argomento riferito alla mia squadra, con alcune proposte di obiettivi da inserire in U13 e altri da rimandare all’U16. Naturalmente, come già detto, questo articolo è frutto di considerazioni e priorità assolutamente personali.

[important]Per un documento completo di fine stagione sulla programmazione U14, si rimanda all’apposito articolo completo.[/important]

Programmazioni

Il primo passo dell’organizzazione è la stesura della programmazione annuale, che sarà il primo argomento affrontato nell’articolo. Tralascio il discorso della programmazione pluriennale, perché non mi ha riguardato direttamente quest’anno.

Una programmazione tecnica deve avere, a mio avviso, almeno tre componenti: la programmazione dei contenuti, dei tempi e delle pre-condizioni.

La programmazione dei contenuti è quella in cui decidiamo, in maniera più o meno legata al livello della squadra, quali tipologie di “argomenti tecnici” (utilizzando questa espressione, facciamo ovviamente riferimento anche a contenuti strategici, tattici, fisici, psicologici) andremo ad affrontare nel corso dell’intera stagione. Risponde alla domanda: “Che cosa voglio far fare ai miei atleti?

La programmazione dei tempi è quella in cui stabiliamo, indicativamente, in quali periodi della stagione andare ad inserire nuovi contenuti tecnici. Risponde alla domanda: “Quando iniziare con questo argomento tecnico?“. Personalmente, di questa programmazione mi son fatto ben poco, perché le esigenze sono state ben diverse: all’inizio dei campionati, a metà ottobre, ho avuto settimane con un solo allenamento e due gare, o due allenamenti e una gara; questo, di fatto, ha reso impossibile di fatto fare considerazioni “attendibili” di una  tempistica sensata.

La programmazione delle pre-condizioni è per me la più importante ed è quella che contestualizza il “principio di progressività” di tutti i manuali di teoria dell’allenamento. Per ogni argomento tecnico che andremo a proporre, indica quali altri argomenti tecnici devono essere già stati introdotti o addirittura assodati. Naturalmente, non parlando di una scienza esatta, il soddisfacimento di una pre-condizione è tante volte una stima totalmente soggettiva. Risponde alla domanda: “Cosa devo aver già fatto per proporre questo nuovo contenuto X?

Metodologia adottata

Come metodologia, ho deciso di applicare una programmazione a tappe per tutti i contenuti di tipo tecnico – tattico.  In altre parole, ho eliminato la dipendenza dai tempi, troppo variabili in base al calendario agonistico, stabilendo una serie di percorsi tecnici (già discussi nel precedente articolo), in cui solo una valutazione soggettiva può essere di aiuto per stabilire quando fare passi avanti nel programma.

Obiettivi fondamentali

Credo che in Under14 maschile siano da perseguire almeno 3 obiettivi fondamentali:

  • Costruzione del tocco di palla in palleggio
  • Costruzione del piano di rimbalzo in bagher
  • Generazione di traiettorie a rotazione

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Considerazioni sull’allenamento Under14 Maschile, parte 1: Organizzazione e Metodologia

Questa serie di articoli è una specie di “diario di bordo” dei miei pensieri, programmi, problemi, possibili soluzioni di quest’anno (2010/2011) da allenatore di un gruppo Under 14 maschile a Modena. Per me è stato il primo anno da allenatore di questa categoria, così ho avuto occasione di ragionare su molti aspetti per me nuovi e molto stimolanti. Cercherò in questi articoli di proporre tutti i temi che ho affrontato e i modi di lavorare che ho adottato in palestra. per poter avere consigli e pareri da chi ha più esperienza di me in questo campo. In questo primo articolo parlo di metodologia e organizzazione della stagione, nei prossimi parlerò più nel dettaglio di programmazione, contenuti tecnici ed esercizi maggiormente utilizzati.

[important]Per un documento completo di fine stagione sulla programmazione U14, si rimanda all’apposito articolo completo.[/important]

Introduzione

Il gruppo preso in considerazione è un gruppo di atleti, 16 per la precisione (dopo un periodo di “aggiunte iniziali”), abbastanza equamente divisi tra primo e ultimo anno di Under 14.  La maggior parte di loro ha una anzianità di gioco superiore ai 5-6 anni (partendo dal miniVolley): sembra un dato trascurabile, ma mi sono reso ben presto conto di come di fatto non lo sia per niente! Io ero convinto, infatti, che in Under 14 l’obiettivo principale dell’allenamento fosse più che altro un insegnamento tecnico, ma è evidente che in giocatori di anzianità di gioco così elevata esistono già alcuni automatismi (purtroppo molto spesso errati) e quindi il processo è già di alta correzione, piuttosto che di insegnamento da zero.

Il gruppo partiva da una base tecnica piuttosto scarsa, con 6-7 giocatori di discreta qualità e gli altri più indietro. In generale, tutti partivano con dei grossi limiti fisici, soprattutto in altezza. A questo livello, chiaramente, questo implica alcune conseguenze, di cui si discuterà in seguito, sulle programmazioni tecniche e sugli obiettivi agonistici raggiungibili. Ritengo comunque che a questa età, soprattutto per i maschi, ogni previsione sullo sviluppo sia un po’ azzardata, e ci si possa limitare solo a fare delle ipotesi basandosi su alcuni segni del corpo (ad esempio, i peli sulle gambe) e sull’altezza dei genitori.

Altri paragrafi

  • Volume di allenamento e di gara
  • Tipologia di attività
  • Scala di priorità
  • Rapporto allenatore – atleti
  • Costruzione di una squadra
  • Rapporto con i genitori
  • Metodologia di allenamento
  • Gestione gara

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Delusione

Credo che non sia disdicevole desiderare che, prima che i miei articoli o i miei fogli vengano pubblicati su altri siti web o in altri luoghi, mi sia chiesto il permesso. Credo che non sia chiedere tanto, visto che il materiale è gratis e l’unica cosa che chiedo in cambio è che sia citata la fonte, quanto meno per riconoscere il lavoro che comunque c’è stato dietro (o pensate che le cose a computer si facciano e si scrivano da sole?).

Lo chiedo per favore e con gentilezza: se volete la mia roba, prendetela, è li apposta. Se volete però riutilizzarla o ripubblicarla, abbiate l’accortezza di chiedermi il permesso. Mi infastidisce girare il web e trovare pagine che dicono “Scarica materiale” e tutti i miei fogli senza una citazione dell’autore. Mi infastidisce vedere i miei articoli (che, come detto, sono spesso riadattamenti di lezioni, corsi, esperienze personali) ripubblicati senza autore, o con il mio nome e la data odierna, per articoli di 1-2 anni fa.

Queste cose mi infastidiscono e mi fanno passare la voglia.

Sicuro della collaborazione di tutti gli utenti nella segnalazione di queste cose, vi ringrazio e vi auguro una buona stagione.

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Clima mondiale

VollyCi siamo, ci siamo! Questo weekend tutta la pallavolo italiana si ferma per l’inizio dei mondiali maschili. Da oggi e fino al 10 ottobre avremo la possibilità di vedere dal vivo (o in televisione, grazie alla copertura Rai) i migliori giocatori al mondo lottare per la vittoria della medaglia d’oro.

Quale occasione migliore per analizzare modelli tecnici, sistemi di gioco, modelli fisici e tanto altro? E quale occasione migliore per coinvolgere nuovi appassionati, per portare ragazzini e ragazzine al palasport a vedere la “grande” pallavolo come funziona?

Stare a spiegare la formula di gioco e presentare le nazionali coinvolte sarebbe, presumo, una perdita di tempo, poiché il materiale online è più che esaustivo. In particolare, segnalo il sito ufficiale www.volley2010.com, in cui è possibile analizzare formula, calendario e la lista dettagliata dei giocatori.

Invece che soffermarmi sulle recenti polemiche per la poca pubblicizzazione dell’evento (che, comunque, è stata piuttosto scadente!), vorrei concentrarmi su un grande punto di forza del mondiale del nostro sport, che dovrebbe rendere contenti tutti gli appassionati: i prezzi dei biglietti. Siamo chiari, forse non ci saranno risse per avere un posto al palasport (soprattutto in questa prima fase), ma 10€ per vedere una partita dei mondiali credo che sia impensabile in altri sport. Di questo dobbiamo essere felici e orgogliosi.

Il clima mondiale è ufficialmente iniziato! Buona pallavolo a tutti, io sono già emozionato all’idea di vedere Velasco in panchina e Leon giocare dal vivo, domani pomeriggio a Verona!

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Programmazione annuale U14 maschile

Quest’anno, per la prima volta, mi troverò ad essere allenatore di un gruppo U14 maschile. Proverò a proporre di seguito alcune parti della programmazione annuale che sto preparando, in modo da offrire spunti per discussioni varie e trarre pareri anche da chi dovesse avere più esperienza di me in questa fascia di età. 

[important]Per un documento completo di fine stagione sulla programmazione U14, si rimanda all’apposito articolo completo.[/important]

La mia programmazione annuale è formata da 3 componenti:

  • Programmazione dei contenuti: cosa voglio fare;
  • Programmazione delle precondizioni: quali sono le condizioni che devono essere soddisfatte prima di inserire nell’allenamento un contenuto nuovo;
  • Programmazione dei tempi: definizione dei macrocicli di lavoro e collocazione (indicativa) dei contenuti all’interno dei blocchi previsti, entro un limite da stabilire (non posso fare troppe cose all’interno di un singolo blocco).

Per prima cosa, credo sia importante stabilire un ordine cronologico da seguire nella stesura della programmazione annuale:

  1. Contesto di lavoro: squadra, numero ed età degli atleti, staff a disposizione;
  2. Volume di lavoro: numero e durata degli allenamenti, palestre e materiale a disposizione;
  3. Eventuali obiettivi tecnici forniti dal Direttore Tecnico: nel caso non fosse presente questa figura, è chiaro che si dovrà procedere autonomamente a fornirsi alcuni obiettivi di partenza;
  4. Analisi del livello di partenza: questa analisi, di tipo principalmente tecnico, deve essere fatta prima di poter effettuare una programmazione dettagliata dei contenuti, poiché ogni programmazione deve essere a misura per la squadra con la quale si lavorerà;
  5. Definizione degli obiettivi in successione: questa fase, forse la più importante, consiste nella stesura di una serie di obiettivi tecnici, tattici, fisici, psicologici da raggiungere con la propria squadra nel corso dell’annata (maggiori dettagli in seguito);
  6. Definizione dei modelli tecnici da adottare: sebbene ogni allenatore abbia bene a mente i modelli tecnici che intende adottare, io preferisco sempre segnarmi, per ogni fondamentale, una serie di punti chiave (possibilmente in successione di importanza) per i gesti tecnici.

Nel seguito proverò a spiegare meglio i punti 3, 4, 5 e 6.

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Un’altra stagione al termine

Trofeo delle regioni 2010Un’altra stagione volge ormai al termine, come sono finiti i vostri campionati? Come sempre, è periodo di volley mercato, di squadre che cercano (e spesso non trovano) sponsor, di squadre che aprono, di altre che chiudono… chi vende e chi compra, come sempre, come tutte le estati.

Nel frattempo, scrivo per ricordare a tutti gli appassionati di volley giovanile che da Lunedì 28 giugno sarà di scena il Trofeo delle Regioni 2010 (sito ufficiale), a Rossano Calabro e paesi limitrofi. Una bella occasione per vedere all’opera tanti giovani pallavolisti di talento.

Diverse persone mi hanno chiesto che fine sta facendo questo sito, perché “non scrivi più niente?“… il motivo è semplice: non ho avuto tempo! Tra corso di secondo grado (concluso positivamente qualche settimana fa), termine della stagione, organizzazione della prossima e preparazione per il sopraccitato Trofeo delle Regioni, senza considerare questioni di vita privata e universitaria… su qualcosa ho dovuto dare un taglio! Ma penso che a breve ci sarà occasione di pubblicare qualche nuovo appunto e spunto per ulteriori discussioni con i vari visitatori.

Nel frattempo, rinnovo l’invito a visitare il Volley Coaching System, in costante crescita e popolamento, e a non perdere gli sviluppi dell’attività giovanile di vertice in Italia:

  • Attività Under23 di lega maschile (www.legavolley.it)
  • Attività delle varie nazionali giovanili (www.federvolley.it), con particolare attenzione al torneo di qualificazione agli Europei maschili, che si svolgerà a Velletri dal 9 all’11 luglio
  • Attività di mercato delle squadre di A1 eA2 maschili e femminili (www.volleyball.it)

VollyInfine, non dimentichiamo l’appuntamento più importante per la pallavolo di vertice internazionale maschile: il mondiale che si svolgerà proprio in Italia (sito ufficiale) dal 25 settembre al 10 ottobre.

Quale occasione migliore per vedere dal vivo i migliori giocatori del mondo? Per di più, siamo sinceri: i prezzi per assistere alle partite sono più che onesti (10€ i posti in gradinata per quasi tutte le sedi, 14€ il prezzo gradinata per la finalissima di Roma!), decisamente un altro mondo rispetto alle cifre assurde che si sentono dire per assistere alle partite di calcio.

Che dire ancora? Buona estate e buona pallavolo a tutti!

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Organizzazione del gioco #3: Fase Break Point

In questo terzo articolo si affronta l’analisi della fase Break Point dal punto di vista tattico. Si mostrano alcune soluzioni adottabili e si discutono eventuali adattamenti. Si parte dai presupposti elencati nel primo articolo. A causa dell’enorme quantità di schemi presentati, è possibile che vi siano alcuni errori: se li rilevate, sarò molto contento di riceverne segnalazione per email e correggerli. Grazie mille. Il materiale mostrato è l’unione di appunti personali, credenze personali, materiale trovato sul web, materiale di corsi ed aggiornamenti.

La fase Break Point (oggi più conosciuta come Fase Battuta – Punto) è la fase di gioco svolta dalla squadra al servizio, ma, più in generale, da una qualsiasi squadra che debba iniziare lo scambio con un servizio o con un attacco/contrattacco avversario. In generale, quindi, i fondamentali coinvolti sono:

  • Servizio
  • Muro
  • Difesa
  • Ricostruzione
  • Contrattacco
  • Copertura

La fase BP, in generale, deve rispondere al Cambio Palla avversario. Al crescere del livello, quest’ultima fase necessita di alte prestazioni e si mantiene molto rapida, potente e precisa (si pensi alla netta predominanza dell’attacco sulla difesa). Per sperare di conquistare qualche punto, quindi, la squadra in fase BP dovrà puntare su una attenta organizzazione strategica sia dei singoli fondamentali, sia dei legami tra due o più fondamentali consecutivi. E’ un lavoro non semplice, che richiede grandi doti sia da parte dei giocatori (specie negli adattamenti durante le azioni), che degli allenatori (specie negli adattamenti tattici durante la gara). In generale, il gioco può essere sviluppato in maniera più o meno aggressiva e la tattica di gara viene preparata sulla base di una attenta rilevazione statistica dell’avversario. Ad oggi, a livelli alti, la conoscenza del proprio avversario è determinante per rendere più efficace la propria produttività in fase BP.

Cronologia BP Clicca sull’immagine per visualizzare un esempio di cronologia della fase cambio palla in formato originale.

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Serbia Campione del Mondo Prejuniores Maschile

Coppa del mondoSi è concluso, dopo una meravigliosa gara finale tra Iran e Serbia, il mondiale prejuniores maschile, svoltosi per la prima volta in Italia dal 28 agosto al 6 settembre. Alla fine l’ha spuntata la Serbia, vincendo per 3-2 una partita lunga e combattuta.

La competizione è stata un valido motivo per seguire ed informarsi sul livello internazionale della pallavolo giovanile U18. Dopo aver visto, nel complesso, circa 10 partite, vorrei provare a lasciare qualche appunto.

Partiamo dalla battuta: la cosa più sorprendente è come moltissime nazioni (anche alcuni giocatori italiani) stiano dando alla battuta flottante un senso veramente offensivo e non più semplicemente “chi batte float non deve sbagliare molto”. Le battute jump float sono state eseguite con traiettorie molto tese, particolarmente vicine alla rete, alcune con obiettivi strategici ben precisi, altre con elevato tasso tecnico ed effetti molto imprevedibili. Credo che su questo dovremmo molto migliorare: quando lavoriamo il servizio in salto flottante, dovremmo ricordare che l’obiettivo per cui saltiamo deve essere quello di creare traiettorie tese e ficcanti. Riguardo alla distribuzione tra battitori in salto e battitori flottanti, ci sono molte differenze tra le varie nazioni, alcune addirittura giocano senza battute in salto a rotazione.

Riguardo alla ricezione, si notano diverse scuole di pensiero riguardo all’utilizzo del palleggio su battuta flottante. Alcune squadre giocano ricevendo quasi esclusivamente in bagher, mentre alcune preferiscono partire da posizioni più avanzate e fare largo uso del palleggio, anche a costo di trovarsi spesso con ricezioni più tese.

La fase offensiva è organizzata da quasi tutte le squadre con palloni molto rapidi sugli esterni (possiamo affermare che la rapidità del gioco è stata influenzata essenzialmente dalla tecnica del palleggiatore titolare, così squadre con palleggiatori più bravi, come la Russia, giocavano palle molto più rapide) ed un utilizzo molto ridotto della Pipe. Il gioco di seconda linea credibile su R# è stato utilizzato prevalentemente dalle poche squadre (tra cui l’Italia) con un opposto veramente degno di questo nome. Alcune squadre (tra cui Serbia e Russia) hanno un’impostazione di altissimo livello anche per il contrattacco, con palloni veramente tesi anche con difese fuori dai 3 metri.

Il muro è un fondamentale che vede in alcune squadre (come Spagna e Iran) dei veri esempi di tecnica e precisione, nonché di aggressività. Altre squadre invece hanno mostrato evidenti lacune non solo nella scelta del tempo di salto, ma anche nella compostezza del muro a 2 (laterali che buttano le braccia fuori dal corpo, centrali in ritardo e scomposti, fly laterali degli esterni e così via).

Riguardo ai sistemi di gioco, direi che tutte le squadre che ho visto hanno giocato una pallavolo abbastanza “classica”, con ricezione a 3 giocatori per battute in salto, a 2/3 per flottanti. In difesa, organizzazione di attesa in stile 3-2-1 e spostamenti dei vari difensori in base alle chiamate del muro.

Il ciclo ’91-’92 della nazionale prejuniores si è ora chiuso, con un ottavo posto finale, che deve comunque farci pensare, credo. Le nuove iniziative di Club Italia e Blue College (il cui allenatore è stato ufficializzato nella figura di Luigi Schiavon), nonché il progetto Oltre il 2010, sembrano essere una prima risposta per migliorare e valorizzare i nostri giovani più promettenti. Staremo a vedere.

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