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Appunti direzione tecnica #3 – Metodologia del gruppo tecnico

In questo terzo articolo parlerò di alcuni principi metodologici che gli allenatori del nostro gruppo tecnico devono seguire. 

Le norne metodologiche del gruppo tecnico riguardano:

  • La condivisione online;
  • La preparazione degli allenamenti;
  • La programmazione delle attività;
  • Il mantenimento dei registri presenze e disciplinare;
  • Il rispetto delle regole di buona condotta;
  • La partecipazione alle riunioni tecniche;
  • Le politiche di mercato;
  • Note pratiche sul lavoro quotidiano in palestra;

Nel corso di questo articolo, tutti questi punti saranno illustrati nel dettaglio.

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Analisi di metà stagione

Questo articolo nasce come riadattamento di un lavoro che ho svolto durante la pausa natalizia della stagione appena conclusa con la mia squadra di Serie C. L’obiettivo dell’attività era individuare 10 punti di miglioramento a cui dedicare il macrociclo gennaio-maggio. Di questi 10 punti ne ho quindi scelti 2 principali, che sarebbero stati il cardine del lavoro in palestra. Rispetto alla base della programmazione annuale, questo lavoro ha avuto il vantaggio di essere stato fatto dopo un discreto numero di partite e con la possibilità quindi di aver conosciuto i pregi e i difetti (fisici, tecnici, tattici, psicologici) della squadra, oltre ovviamente al livello medio del campionato disputato.

Il concetto di “miglioramento” è estremamente vario e individuare 10 punti non è stato certo semplice. Anzitutto, i miglioramenti possono essere di diversa tipologia, e ogni tipologia deve avere un metodo per l’analisi della situazione attuale (in modo da poterla confrontare con il risultato durante e al termine del macrociclo):

  • Obiettivi tecnici: l’obiettivo deve essere sempre quello di poter produrre un accrescimento di un indice di positività/efficienza misurabile tramite scout (di allenamenti e/o partite). Normalmente questi obiettivi sono individuali o per ruoli.
  • Obiettivi tattici: si tratta di rendere più efficace/efficiente una parte del proprio gioco. Gli obiettivi di questo tipo normalmente riguardano tutta la squadra (o al limite uno o più ruoli) e la misurazione avviene tramite indici di squadra (ad esempio: indice di fase break)
  • Obiettivi psicologici/gestionali/comportamentali: questi obiettivi riguardano il comportamento dei singoli giocatori, il rispetto delle regole di squadra, l’atteggiamento verso gli altri, la predisposizione agli obiettivi e al lavoro in palestra e così via. La loro misurazione è estremamente complessa.
  • Obiettivi fisici: riguardano le capacità fisiche dei propri atleti. Non è oggetto di questo studio.

Il punto di partenza per la scelta degli obiettivi è l’unione e analisi degli scout ottenuti dalle prime giornate di campionato (8) e delle osservazioni personali trascritte al termine di ogni settimana di lavoro.

L’ordine delle attività è quindi il seguente:

  1. Analisi della propria squadra (scouti e osservazioni personali);
  2. Scelta di 10 obiettivi;
  3. Programmazione del lavoro in palestra legato ai 10 obiettivi;
  4. Scelta di 2 obiettivi principali;
  5. Programmazione della “settimana tipo” per esaltare i 2 obiettivi principali.

10 obiettivi

Questo articolo ha una premessa fondamentale: tutta l’analisi è estremamente specifica per la squadra analizzata. Tutte le frasi scritte in senso “assoluto” non vogliono certo dare una generalizzazione sul campionato, bensì mostrare l’estrema specificità del progetto: l’obiettivo è stabilire una lista di obiettivi per UNA SPECIFICA SQUADRA, non per il livello del campionato in generale. Ad esempio, in un precedente articolo era mostrata l’analisi annuale di un’altra Serie C: i risultati della scoutizzazione sono piuttosto differenti!

Un’ultima precisazione: alla fine, 3 obiettivi su 10 non hanno riguardato la parte tecnico/tattica. Questi obiettivi non saranno presentati nell’articolo poiché li ritengo un po’ troppo “riservati” alla vita di una squadra.

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Pratica: Intensivo Alzatore Under 16 Maschile

Nel periodo delle vacanze natalizie, ho predisposto un lavoro intensivo specifico per un alzatore del mio gruppo U16 maschile. In questo articolo presento una breve relazione del lavoro che sto svolgendo. Sono ben accetti consigli, suggerimenti, critiche e pareri per migliorare il lavoro sia prima del termine che dopo, per eventuali riutilizzi futuri. 

Introduzione all’atleta e agli obiettivi individuali

L’atleta in questione gioca nel ruolo di alzatore già da diversi anni: ha mani forti anche se non particolarmente elastiche, un’ottima volontà e predisposizione all’allenamento e una spiccata attenzione tattica.  I macro-obiettivi per l’anno in corso sono tre:

  • Pulizia del tocco di palla (sensibilizzazione dell’entrata e stabilizzazione dell’uscita)
  • Passaggio al palleggio in sospensione
  • Introduzione al palleggio di alzata di primo tempo

Introduzione al percorso

Sebbene durante l’anno il differenziato per alzatori sia tema quasi quotidiano, ho preferito sfruttare l’occasione delle vacanze natalizie – in cui sia i ragazzi che gli allenatori hanno un po’ più di tempo ed è più facile trovare spazi palestra – per aggiungere una mezz’ora di allenamento tecnico individuale per richiamare in maniera decisa alcuni aspetti tecnici. Sostanzialmente, quindi, il programma prevede – in aggiunta al differenziato durante allenamento con gli altri alzatori – mezz’ora aggiuntiva prima dell’inizio dell’allenamento standard.

L’intensivo ha avuto una durata complessiva di 6 allenamenti, così strutturati:

  • Allenamento #01 (27/12/2011): Allenamento 30′ aggiuntivo da solo + Parte specifica con altri 2 alzatori 30′
  • Allenamento #02 (28/12/2011): Allenamento 40′ aggiuntivo da solo + Parte specifica con altri 2 alzatori 30′
  • Allenamento #03 (29/12/2011): Parte spceifica con altri 2 alzatori 40′
  • Allenamento #04 (03/01/2012):  Allenamento 40′ aggiuntivo da solo + Parte specifica con altri 2 alzatori 30′
  • Allenamento #05 (04/01/2012):  Allenamento 40′ aggiuntivo da solo + Parte specifica con altri 2 alzatori 30′
  • Allenamento #06 (05/01/2012):  Allenamento 40′ aggiuntivo da solo + Parte specifica con altri 2 alzatori 30′

Strumentazione utilizzata:

  • 2 canestri orientabili
  • 3 carrelli
  • 2 telecamere
  • 1 pallone medicinale 3Kg
  • 1 pallone medicinale 1Kg
  • 1 pallone medicinale 400g

Fasi operative:

  1. La dispensa tecnica
  2. Allenamento aggiuntivo
  3. Allenamento specifico
  4. La ripresa video

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Relazione Corso Primo Grado

Orbene, ieri abbiamo consegnato la nostra relazione di primo grado, pertanto ora posso anche pubblicarla e aprire nuovi spunti di discussione. Anzitutto, colgo l’occasione per ringraziare tutti i preziosi consigli ricevuti da altri allenatori. Siete stati davvero preziosi.

Dati Squadra

Gruppo Under 18
Sesso Maschile
Allenatore – Relatore Asta Andrea

Dati Allenamento

Periodo Agonistico
Orario 19:00 – 21:00
2 ore
Luogo necessario 1 palestra con campo da gioco
Non sono necessari spazi eccessivi al di fuori del campo.
Materiale necessario 2 carrelli, 1 tavolo, Cinesini o Gesso
Atleti 10 Atleti
1 Palleggiatore, 3 Schiacciatori, 4 Centrali, 1 Opposto, 1 Libero
Allenatori 1 allenatore
Tema assegnato Allenamento della fase ricezione punto, in particolare delle rotazioni deboli e in rapporto al tipo di battuta avversaria.
Tema Principale Ricezione
Tema Secondario Attacco

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Bozza grezza allenamento

Ripartiamo a lavorare sulla stesura della tesina del corso di primo grado.

Parto ricordando gli appunti tecnici che mi condurranno al lavoro di ricezione di diversi tipi di servizio:

  • Posizione di partenza: circa 5-6 metri da rete
  • Battuta floating dagli spigoli: ci si sposta in modo da trovarsi su una circonferenza che ha come centro il battitore e passi per i tre ricevitori
  • Battuta floating da lontano: passo avanti
  • Battuta jump a rotazione: passo indietro
  • Battuta corta: se possibile, mettere a terra il ginocchio interno

Guardiamo ora la struttura dell’allenamento. Dopo un riscaldamento tecnico che coinvolgerà il bagher d’appoggio, lavoreremo in analitico sulla ricezione, utilizzando dei tavoli per simulare la battuta in salto e, d’altro canto, non aumentare di troppo la fallosità di battuta.

Rimane da stabilire:

  • Chi dovrà ricevere
  • Modalità di termine dell’esercizio (presumo a ripetizioni o con un piccolo obiettivo)
  • Inserimento del Libero o lavoro a parte

Seguirà una breve fase sintetica, che fungerà anche e sorpattutto da riscaldamento per l’attacco. In questa fase, oltre ai servizi, l’allenatore fornirà delle Free Ball per dare continuità all’esercizio e permettere anche ai centrali di attaccare efficacemente in primo tempo.

Giungeremo poi alla fase globale, ricordando che ci sono due rotazioni (P1 – P4) classificate come “deboli”. Lavoreremo su queste due rotazioni ad obiettivo, in modo da stimolare al massimo l’impegno. Al momento, per la P1, mi viene da pensare di lavorare su 3 tipi di palloni:

  • Free Ball lanciata a S1 e attacco di S1 (che ha ricevuto)
  • Free Ball lanciata a S1 e attacco aperto a sinistra (Zona 4) o in primo tempo (lavoro per il palleggiatore)
  • Servizio libero delle riserve

Per la P4, invece, possiamo lavorare su altri 3 tipi di palloni:

  • Free Ball allo schiacciatore che è sceso a ricevere e attacco dello stesso (muro piazzato)
  • Free Ball a destra (il palleggiatore deve scegliere come gestire la palla che arriva da dietro in attacco a 2)
  • Servizio nella zona di conflitto Z5-Z6 (aiuto del giocatore in Z5, che deve attaccare)
  • Servizio libero delle riserve

Rimarranno quindi da gestire:

  • Obiettivo da raggiungere
  • Gestione delle sole 4 riserve
  • Gestione dell’errore in battuta

Alleneremo, inoltre, le altre 4 rotazioni, con esercizi a punteggio. Mi viene da pensare ad un lavoro che richiami il lavoro precedente sui servizi differenti, ma che, d’altro canto, permetta anche un lavoro efficace sull’attacco:

  • 2 Free Ball (una a destra, una a sinistra)
  • Servizio da terra delle riserve
  • Servizio delle riserve a scelta tra: servizio da lontano, servizio Jump Floating, servizio in salto a rotazione

Rimangono quindi da stabilire:

  • Sistemi di punteggio
  • Gestione delle sole 4 riserve
  • Gestione dell’errore in battuta

Terminato il lavoro globale, allungamento, addominali e tutti a fare la doccia.

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Allenamenti Online

Potete visualizzare i miei allenamenti e quelli di tanti altri allenatori attraverso il sistema Volley Coaching System.

Il sistema, gratuito e costantemente in aggiornamento, permette a tutti gli allenatori di creare sedute in modo semplice e abbastanza veloce, direttamente online. E’ possibile gestire tutti i propri incarichi, creare la propria cronologia, gestire presenze, rendimenti, disciplina e tanto altro. Inoltre, per ogni incarico viene creata una “pagina di squadra”, protetta da password, con blog, visualizzazione dei registri e degli allenamenti, risultati e anche gli scout.

Entra nel sistema

Ecco di seguito qualche ScreenShot dei menù.

VCS PersonaleVCS SquadraVCS AllenamentoVCS Partite

E ora qualche immagine del sistema in funzione! Ad esempio le categorie in cui si trovano i vari esercizi:

VCS Esercizi

Registro disciplinare:

VCS Disciplinare

Esercizi dentro una seduta

VCS Esercizi dentro una seuta

Consultazione sedute:

VCS Sedute

Scout:

VCS Scout 1

VCS Scout 2

VCS Scout 4

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Appunti per la stesura della relazione

Riparto dal precedente scritto per iniziare a buttare giù qualche idea.

Alla fine mi sono deciso e lavorerò con un gruppo Under 18 maschile. E’ il mio campo di lavoro e posso avere un riscontro effettivo.

Cerchiamo di buttare giù due idee creative:

  • I nostri giri deboli sono la P1, perché dobbiamo far ricevere e attaccare lo schiacciatore da destra, e la P4, perché il secondo schiacciatore titolare fa fatica ad attaccare contro muro piazzato dopo aver ricevuto.
  • I servizi che incontriamo in campionato sono: 50% Float da terra (10% da lontano, il resto da vicino alla linea), 30% Jump Floating, 20% Jump Spin.

Moduliamo il carico di lavoro per una seduta da Mercoledì/Giovedì (allenamento 2 di 3) da 120 minuti:

  • 15′ Riscaldamento fisico
  • 15′ Riscaldamento tecnico
  • 40′ Analitico/Sintetico
  • 50′ Globale

Il riscaldamento fisico non è parte che mi interessi al momento, sarà la conclusione del mio lavoro.

Il riscaldamento tecnico sarà un circuito di lavoro per il bagher e per il servizio.

Due giocatori in ricezione nelle Zone 5 e 1. Un lanciatore da Z1 fa un lancio in una delle due zone. Un giocatore alza preciso alto in Z4, recupera la palla al volo e corre in fila a lanciare. Un giocatore fuori dal campo dietro ai ricevitori sta in attesa ed entra al posto di chi ha ricevuto. Chi ha ricevuto va ad alzare. Chi ha lanciato va in attesa. Ultimi minuti con servizio.

L’analitico e sintetico verterà sulla ricezione di diverse tipologie di palloni. La parte sintetica fungerà anche da riscaldamento tecnico per l’attacco

La parte globale, infine, verterà su un lavoro specifico sui vari giri di ricezione, con particolare attenzione e correzione degli errori più frequenti in partita, specialmente nei giri sopra citati come deboli.

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Allenamento fase CP con attenzione alle ricezioni su diverse battute

Colgo l’occasione dell’esame di primo grado per mostrare i passi che mi condurranno alla stesura dell’allenamento da presentare come tesina.
Anzitutto, è bene che pubblichi la traccia esatta che dovrò seguire:

Allenamento della fase ricezione punto, in particolare delle rotazioni deboli e in rapporto al tipo di battuta avversaria.

Periodo della stagione: agonistico
Atleti: 1P-4C-1L-4S/O
Sesso: M

Non essendo specificato il gruppo di riferimento, la scelta è nostra.

Dovendo scegliere, mi piacerebbe buttarmi su un gruppo U16, per almeno due motivi:

  • E’ il campo su cui ho lavorato più intensamente negli ultimi anni, quindi conosco sufficientemente la realtà di riferimento
  • Non è esattamente il gruppo dove lavoro quest’anno (ho un U18, anche se molti sono U16), quindi posso trovare più stimoli nel lavoro

La scelta di un gruppo giovanile, tuttavia, dovrà ben presto essere scartata, per almeno due motivi:

  • La prima condizione (rotazioni deboli) mi induce a pensare ad una squadra di alto livello. Infatti, se parliamo di rotazioni deboli, dobbiamo per forza assumere il fatto che ci sia una squadra titolare fissa e che, dopo una rilevazione storica, si possano dedurre quali siano i giri deboli. A livello giovanile, infatti, non credo si possa parlare veramente di “rotazione debole”, in quanto molto spesso non esiste una “rotazione fissa”. Comunque, cercherò di meditare su questo punto.
  • L’aspetto dei diversi tipi di servizio è molto interessante, ma anche qui il lavoro è più sull’alto livello. A livello giovanile, ad esempio, il servizio è quasi sempre Floating da terra e l’unica eventuale modifica è sul punto di partenza (sinistra, centro, destra) del servizio. Raramente capitano, fino all’U16, squadre con servizi Jump molto efficaci, ancor più raramente capita di poter allenare la ricezione di questo tipo di servizio in modo sensato. Perché, a mio avviso, per allenare diverse ricezioni, servono diversi servizi. E, se nel nostro campionato non ce ne sono, credo che difficilmente ce ne saranno nella mia squadra.

Fatte queste osservazioni, passerò con calma al progetto. Chiaramente, vi terrò informati.

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