L’obiettivo di questa (breve) serie di articoli è l’illustrazione di alcuni elementi strategici e di organizzazione del gioco pallavolistico. Si tratta di esempi che guardano verso l’alto livello, pur non essendo dei modelli fedeli delle massime serie nazionali ed internazionali. Si tratta, più che altro, di alcune chiavi di lettura per comprendere meglio alcuni schemi e situazioni di gioco. Dopo questo articolo introduttivo, seguiranno un articolo dedicato alla fase cambio palla ed uno sulla fase break point. In questo articolo si presentano le convenzioni utilizzate nei prossimi articoli e viene illustrata una teoria, quella delle eccezioni, cui si farà molto riferimento in seguito. Si presentano inoltre due eccezioni tipiche e generali dell’azione pallavolistica.
La pallavolo, ma gli sport di situazione in generale, sono caratterizzati da aspetti puramente tecnici (sapere come giocare) e da aspetti strategico-tattici (sapere cosa fare). L’obiettivo conclusivo è mescolare in modo sensato queste due capacità per arrivare ad una prestazione il più possibile vincente (dove con “vincente” non si deve intendere eslcusivamente il risultato della partita).
L’obiettivo che ci poniamo (ma che, come vedremo, non è fisicamente raggiungibile) è quello di schematizzare e discretizzare il gioco, al fine di codificare tutte le situazioni possibili e proporre strategie valide per contrastare l’avversario. In altre parole, cercheremo di capire come funziona il gioco pallavolistico moderno. Chiaramente, questo compito è impossibile, per il semplice fatto che le situazioni che possono capitare durante un’azione sono teoricamente infinite ed è quindi impensabile, per noi, classificarle e codificarle tutte.
Continua la lettura di Organizzazione del gioco #1: Introduzione, teoria delle eccezioni
Hits: 516