Sono oggi a proporvi una semplice applicazione da me sviluppata e da poche ore disponibile su AppStore, lo store ufficiale per dispositivi iOS (iPhone, iPad…).
Questa applicazione, VolleyPlayers, permette di creare un proprio database con informazioni su tutti i propri giocatori o su tutti i giocatori visionati nel corso del tempo. Per ogni giocatore inserito è possibile:
Salvare alcuni dati anagrafici;
Salvare le squadre in cui ha giocato, stagione per stagione;
Salvare alcuni appunti personali e rileggerli in qualsiasi momento;
Inserire una o più valutazioni su aspetti fisici, tecnici, tattici, psicologici a propria scelta;
Consultare lo storico delle valutazioni inserite.
Di seguito la lista completa delle features:
Disponibile in italiano e inglese;
Possibilità di inserire infinite valutazioni;
Parametri di giudizio completamente personalizzabili;
Ogni valutazione può riguardare tutti o solo alcuni dei parametri di giudizio impostati;
Possibilità di registrare la carriera di ogni giocatore;
Possibilità di inserire infiniti appunti, divisi per data di inserimento, sui giocatori.
Alcuni dei possibili utilizzi:
Mantenere una scheda dei propri giocatori, da evolvere durante l’anno per verificarne miglioramenti;
Monitorare giocatori per future campagne acquisti o selezioni;
Registrare dati e note relativi ad avversari affrontati, per ritirarli fuori nelle successive gare (magari anche nelle annate successive);
Sono stati segnalati alcuni bug su alcuni dispositivi più vecchi (saranno risolti nei prossimi aggiornamenti):
La prima volta che viene aperta la applicazione (appena scaricata), i dati inseriti non vengono salvati. Per il momento, è sufficiente aprire la applicazione, inserire un giocatore “fittizio”, uscire e chiuderla (dal task manager), poi riavviarla normalmente.
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Di seguito alcuni codici per il download gratuito:
La copertura d’attacco è un fondamentale che spesso passa inosservato ad un occhio poco attento, ma che può costituire un’arma davvero importante per la propria squadra. Definiamo copertura d’attacco quel fondamentale compiuto dai giocatori nel momento in cui uno dei propri attaccanti si accinge a colpire e ha di fronte a sé il muro avversario: viene effettuata una copertura ogni volta che il muro avversario tocca la palla e questa viene poi rigiocata dalla squadra dell’attaccante.
La copertura è un fondamentale di squadra che richiede grandi capacità attentive e volitive: è probabilmente quello meno codificabile e standardizzabile, sia dal punto di vista tecnico che da quello tattico. Proprio per questo motivo, molti allenatori sono soliti indicare la copertura come il vero “termometro” della squadra. Le squadre che coprono con continuità hanno due enormi vantaggi:
Possono rigiocare molti palloni quando si trovano in situazioni scontate, non dovendo sempre forzare l’attacco rischiando l’errore;
Gli attaccanti possono giocare con molta più tranquillità, se sono siuri di avere alle spalle una squadra pronta ad aiutarli in copertura.
Nella pallavolo moderna, specialmente nel maschile, non è raro vedere attaccanti che, in situazioni di palla scontata, preferiscono “lavorare” la palla a mezza velocità (appogio contro il muro per rigiocata facile, pallonetto eccetera) piuttosto che rischiare colpi forti.
Codificare la tecnica e la tattica di copertura è un compito praticamente impossibile, poiché sono troppo varie le situazioni che si vengono a presentare di volta in volta. Per questo motivo, più che di “regole“, si dovrebbe parlare di “principi“, che devono essere conosciuti da tutti i giocatori e applicati nel miglior modo possibile ogni volta. Di sicuro, e questo deve essere un lavoro quotidiano e imprescindibile, l’allenatore deve stressare continuamente i propri giocatori sul principio base della copertura: “coprire è importante!“. Le problematiche che vengono incontrate più di frequente sono due:
I giocatori che si dimenticano di andare a coprire;
I giocatori che “fanno finta di coprire”, ovvero che si spostano verso l’attaccante ma non assumono alcun atteggiamento tecnico per un intervento.
Su questi due temi bisogna insistere molto, poiché la copertura è spesso considerata dai giocatori come un fondamentale di importanza secondaria, principalmente perché non porta benefici diretti (punti).
Principi generali
Di seguito alcuni principi che reputo importanti nell’instaurare la giusta mentalità di copertura.
Principio #1: Il primo giocatore in copertura è l’attaccante stesso
Dobbiamo sempre ricordare al nostro attaccante che lui è il primo a sapere dove indirezzerà la palla con il proprio attacco e, come tale, è il primo a poter reagire al comportamento del muro avversario (a maggior ragione con atleti evoluti in grado di percepire in vista periferica il posizionamento del muro).
Principio #2: L’alzatore deve coprire
Altro scenario classico è quello dell’alzatore che, dopo aver effettuato il secondo tocco, rimane immobile nella posizione di alzata. Alcuni allenatori preferiscono che l’alzatore non si occupi in alcun caso della copertura: personalmente, invece, ritengo che anche lui debba partecipare attivamente in questo fondamentale, anche e soprattutto nelle situazioni in cui si trova ad alzare in situazioni non ottimali.
Principio #3: L’obiettivo della copertura è tenere la palla alta in mezzo al campo
Come in tutte le situazioni di gioco “confusionate”, credo che lo stimolo da dare ai giocatori sia quello di non avvicinare troppo la palla alla rete, semplicemente al fine di rendere la manovra successiva di contrattacco più semplice ed ordinata: questo è ancora più importante quando l’alzatore si trova lontano in copertura o, in generale, in seconda linea.
Principio #4: Un giocatore ricorda ai compagni di coprire
E’ una buona pratica assegnare ad un giocatore (ad esempio il Libero, oppure il difensore di zona 6) il compito di ricordare a voce alta ai propri compagni di organizzare il sistema di copertura. Questa chiamata, che può essere un semplice “Copri!“, viene effettuata a voce alta ogni volta che la propria squadra effettua una alzata.
Principio #5: Coprire è importante, ma anche attaccare con criterio
Nell’instaurare una mentalità esigente sulla copertura, è bene comunque specificare che non tutti gli attacchi si possono coprire con efficacia. L’attaccante, in generale, deve sempre impegnarsi a colpire la palla alla massima altezza possibile e indirizzarla – se contro il muro – nella parte alta delle mani, e non invece a chiudere il colpo. Alcuni allenatori danno come riferimento “palla murata dentro ai propri 3 metri è colpa dell’attaccante, fuori della copertura“, ma credo che questo riferimento sia un po’ troppo generale: a mio avviso va considerata maggiormente la velocità con cui torna indietro la palla, il colpo effettuato dall’attaccante (tra cui appoggio volontario sul muro per rigiocata facile) e comunque il tentativo di intervento da parte dei propri giocatori.
Sistema di copertura
I sistemi di copertura che si vanno a definire possono essere di varia natura, ma credo sia importante distinguere almeno due casi:
Sistema di copertura “ridotta”-“veloce”
Sistema di copertura “completa”-“alta”
Sistema di copertura ridotta
Il sistema ridotto viene utilizzato in tutte le situazioni in cui il primo tocco è preciso (R#+, ad alti livelli anche R!, o free ball) e quindi è possibile sviluppare una manovra d’attacco completa e veloce per 3-4-5 attaccanti (Super, Quick, primi tempi ecc.). In questo caso:
Tutti i giocatori, tranne il libero, sono impegnati nella preparazione e nell’inizio delle proprie rincorse d’attacco, motivo per cui gli spostamenti per la copertura potranno essere minimi/nulli (in molti casi si tratterà al massimo di una rotazione e cambio postura);
Le giocate rapide sono solitamente contro muro a 1 o comunque scomposto, quindi molta responsabilità sull’esito dell’azione è data all’attaccante stesso (le palle tese e veloci nascono proprio per giocare contro muro scomposto!).
Un sistema molto semplice per dare l’idea di copertura ridotta è quello noto come “Sistema a doppia Elle“, il cui funzionamento teorico è di seguito descritto.
In ogni scambio, i difensori di posto 5 (solitamente il libero) e 6 (solitamente lo schiacciatore) avanzano verso la linea dei tre metri, contribuendo così alla copertura del primo tempo.
Se la palla è servita ad un laterale, quello più vicino si avvicina alla linea laterale, mentre l’altro torna indietro per la copertura larga.
Naturalmente tutti gli spostamenti descritti sono assolutamente teorici, poiché non sempre ci sarà il tempo per effettuarli in maniera completa. L’importante è comunque che ci sia una certa “idea di fondo”. Il centrale che scende dalla finta di primo tempo, ad esempio, non avrà quasi mai il tempo di effettuare uno spostamento, ma potrà contribuire almeno orientandosi verso l’attaccante servito.
Ad alto livello, siccome lo schiacciatore di posto 6 va sempre a fare la rincorsa per una Pipe molto anticipata, è frequente che sia sempre questo giocatore incaricato della copertura stretta, in caso di attacco laterale.
Sistema di copertura estesa
Il sistema esteso viene adottato in tutte le situazioni scontate, in cui si gioca palla alta o, comunque, senza primo tempo o combinazioni. In questo caso, tutti i giocatori sono attivamente impegnati nella copertura dell’attaccante, che deve poter avere la tranquillità e fiducia di avere una squadra pronta ad aiutarlo alle proprie spalle.
Il problema di questo sistema è che le situazioni che possono verificarsi nella costruzione dell’attacco possono essere estremamente differenti:
Punti di alzata differenti: da vicino, da lontano, da molto lontano;
Giocatore che alza differente: alzatore, ma anche un qualsiasi altro giocatore (es. dopo difesa dell’alzatore stesso);
Il sistema adottato deve essere quindi “rigido nei principi” ma “flessibile nelle responsabilità“. La politica adottata è quella degli archi di circonferenza: i giocatori in copertura si dispongono lungo archi di circonferenza idealmente centrati sull’attaccante. Esistono due archi principali:
Arco stretto: questo arco, che mira a coprire le murate dentro la zona dei 3-4 metri, deve sempre essere gestito da almeno due giocatori, che devono trovarsi dentro la zona dei 3 metri.
Arco largo: questo arco, che mira a coprire tutta la porzione di campo oltre i 3 metri dell’attaccante, deve essere gestito da almeno un giocatore.
Si definisce inoltre un ulteriore arco:
Arco medio: è l’arco occupato dall’alzatore, che deve cercare di raggiungere una posizione “più stretta possibile”. In situazione ideale, quindi, ci saranno fino a 3 giocatori in copertura stretta, ma questo non succede sempre.
Come già spiegato, i giocatori che effettivamente andranno ad occupare le specifiche posizioni all’interno degli archi di circonferenza non sono sempre uguali e ogni definizione a priori deve poi essere adattata alle singole situazioni di gioco: è quindi fondamentale una grande comunicazione a voce alta tra i giocatori.
Su attacco da posto 4, la copertura estesa standard prevede:
Arco stretto occupato dal centrale e dal difensore di posto 5;
Arco medio occupato dall’alzatore (dove possibile, diventa arco stretto in mezzo ai due compagni);
Arco largo occupato dall’attaccante di posto due e dal difensore di posto 6: questi due giocatori si dividono il campo idealmente in base alla bisettrice dell’angolo da cui parte l’attacco.
Su attacco da posto 2, le competenze sono abbastanza simmetriche rispetto a quelle viste precedentemente. La differenza principale è che di solito la copertura stretta viene affidata al difensore di posto 6 piuttosto che a quello di posto 5. Questa differenza, abbastanza sottile, è invece molto sentita dai giocatori in fase di gioco (poiché D6 di solito parte abbastanza lungo), quindi deve essere più volte provata in allenamento: quallora non dovesse funzionare, è sempre possibile ridare la responsabilità al difensore di posto 5!
Il problema principale di tutto il sistema è che, come detto, è molto astratto: la copertura è un fondamentale che deve essere costantemente stimolato e allenato, poiché le situazioni sono sempre differenti e richiedono adattamenti anche corposi.
Un importante adattamento da effettuare è in caso di alzata staccata: in questo caso aumenta la possibilità che il muro abbia tempo di reagire e chiudere di più la palla, pertanto è importante che almeno un giocatore in copertura stretta si posizioni davvero molto vicino alla rete.
Tecnica di copertura
Gli interventi in copertura sono effettuati con tecniche molto varie e decisamente non standardizzabili: considerando che si tratta del primo tocco di squadra, sono consentiti anche tutti i colpi “sporchi” a una o due mani e questa cosa deve essere ricordata agli atleti. Ecco solo alcuni esempi di tecniche utilizzabili:
Interventi semplici in palleggio o bagher;
Intervento ad una mano laterale (aperta o chiusa);
Intervento di pugno in alto;
Intervento in acrobatica laterale o frontale;
…
Dal punto di vista della postura, credo sia importante fare due distinzioni:
I giocatori vicini all’attaccante (copertura stretta) devono assumere una postura attiva con baricentro basso (vista la distanza ridotta, si deve poter prendere la palla anche molto in basso) e busto abbastanza aperto (per evitare che molte murate scavalchino il giocatore in copertura). Le braccia devono sempre essere aperte e sciolte, pronte a qualsiasi tipo di intervento davanti o alto.
I giocatori lontani dall’attaccante (copertura larga) devono invece assumere una postura più alta e dinamica, pronti a correre per i recuperi lunghi.
Molto importante, inoltre, è che lo sguardo sia bene indirizzato al piano di rimbalzo del muro, per poter anticipare la traiettoria di uscita dallo stesso.
Allenamento
Vista l’enorme variabilità di situazioni, la copertura non è così semplice da allenare, specie se non si dispone di qualità fisiche di un certo livello o di strumentazioni apposite. Tuttavia, è importante stimolarla sempre in ogni allenamento, anche escogitando alcuni semplici trucchi.
Già in fase di riscaldamento tecnico o tecnica analitica, è importante sollecitare nei giocatori il fatto che dopo ogni gesto tecnico ne deve seguire immediatamente un altro (in questo caso la copertura). Alcuni esercizi classici:
Esercizi con alzata e simulazione di copertura (un giocatore fa riferimento per l’alzata ed effettua un “pallonetto” per lo stesso giocatore che ha alzato);
Esercizi con appoggio e copertura, oppure con appoggio-alzata-copertura;
Triangolazioni con difesa e copertura.
Alcuni esercizi analitici per la copertura possono essere inseriti anche con l’attacco:
Attacco a rete con copertura: prima rincorsa a vuoto, durante il salto l’allenatore – che è di fronte all’attaccante subito oltre la rete – immette una palla facile nel campo dell’attaccante (simulazione di murata), il quale si copre da solo (o con compagno), per successiva alzata e attacco.
Attacco di palla alta contro il muro (eventualmente muro senza salto in piedi ad un tavolone) e due giocatori (più l’alzatore) in copertura stretta, con l’obbligo per l’attaccante di tirare sul muro.
Se possibile, ci si può servire di uno strumento molto utile, ovvero il muro artificiale: al di là degli strumenti professionali, è anche possibile sopperire alla mancanza di questo oggetto con un semplice asse di legno, a cui saldare due maniglie. Un giocatore (o l’allenatore stesso) si posizionerà in piedi su un tavolo, tenendo bene alto questo muro artificiale. Grazie a questo strumento si possono proporre le più svariate esercitazioni:
Attacco contro muro artificiale, copertura e attacco fuori dal muro;
Gioco da difesa, palla Super a schivare il muro artificiale e palla Alta a giocarci addosso per la copertura;
Attacco contro muro artificiale, fino a che non si copre non si può schiacciare forte.
Di seguito un piccolo esempio di esercitazione comprendente anche muro artificiale (Macerata A1M, stagione 2012/2013):
Gli esercizi analitici e sintetici possono essere utili a dare un’idea di base sulla copertura, ma è la fase globale che porta i risultati e miglioramenti più significativi, poiché praticamente nessun altro fondamentale è così dipendente dalle specifiche situazioni che si presentano e dalla necessità di continui adattamenti. Alcune esercitazioni di 6 contro 6 per la copertura:
Palla immessa dal tecnico in un campo (tipicamente per una difesa), i giocatori di posto 4 e 2 non fanno rincorsa ma stanno sotto rete. La prima palla è alzata in 4 e 2 e gli attaccanti devono fare un semplice pallonetto sulla propria squadra, in simulazione di copertura, dopodiché prendono la rincorsa e l’azione prosegue normalmente.
In alcune squadre femminili, ho visto svolgere questo stesso esercizio con però rincorse complete e – al posto dell’attacco – un “pallonetto all’indietro” verso la propria squadra.
6 contro 6 con palla immessa in vario modo dall’allenatore, ciascuna squadra non può schiacciare forte fino a quando non viene effettuata una copertura. Murare è obbligatorio. Questo gioco richiede, ovviamente, importanti doti fisiche e tecniche nei giocatori, quindi è particolarmente indicato per squadre evolute.
Gioco in varie forme, ma punto dopo copertura vale doppio. Eventualmente si può evolvere con punto che vale 2-3…N punti se vengono effettuate N coperture prima del punto.
Altri esercizi possono essere trovati nella sezione apposita del sistema Volley Coaching System (link diretto).
Un appunto molto importante, nelle esercitazioni di copertura, è la cura della tecnica dell’attaccante: succede molto spesso, infatti, che quando si chiede ad un giocatore di tirare contro al muro per una rigiocata in copertura, questo si approcci al gesto tecnico abbassando il gomito e quindi il punto di impatto con la palla…con il risultato che la maggior parte dei colpi tende a scavalcare il muro o finire in rete. In una prima fase, quindi, non bisogna scoraggiarsi se gli esercizi di copertura “non vengono” e anzi sono un disastro completo: è molto importante insistere con l’attaccante affinché il colpo sia comunque:
A tempo;
Alla massima altezza;
Con una discreta forza di colpo (altrimenti il muro ha tempo di reagire e chiudere la palla con violenza).
Infine, nell’instaurare la giusta mentalità di copertura, è importante essere molto intransigenti con chi si dimentica della copertura, anche – a mio avviso – con piccole punizioni (ad esempio: uno o due tuffi fuori dal campo).
Conclusioni
In questo articolo ho presentato una serie di proposte teoriche e pratiche sull’allenamento della copertura. Credo personalmente che su questo tema ci sia tanto da discutere e si possano avere davvero tanti spunti interessanti, per cui invito chiunque voglia dare un contributo ad utilizzare lo spazio sottostante per i commenti.
Come conclusione del percorso della scorsa stagione alla guida della Selezione Provinciale Maschile di Bologna, e in allegato al precedente articolo di presentazione del progetto, presento qui alcuni risultati della scoutizzazione del torneo, svoltosi a Cesenatico il 12-13 maggio 2012.
I dati presentati fanno riferimento ad un totale di 17 set, così suddivisi:
12 set a 21 punti;
5 set a 25 punti.
Il torneo è riservato alla categoria Under 15 maschile (ex. primo anno di U16).
Tipo di palla in attacco
Questa analisi conteggia la tipologia di palloni giocati in attacco (sia in situazione di attacco dopo ricezione, che in contrattacco), per avere una idea di quali siano le giocate più frequenti e della loro efficienza.
PALLA
GIOCATE
E %
# %
N. #
N. =/
Super in 4
14
36%
57%
8
3
Alta in 4
209
16%
34%
71
38
Alta in 2
81
12%
36%
29
19
Alta in 1
23
13%
35%
8
5
Palla 1
3
-33%
0%
0
1
Palla 3
37
22%
38%
14
6
Pipe
2
-100%
0%
0
2
Alzatore
10
60%
60%
6
0
TOTALE
379
3%
32%
136
74
Legenda delle voci:
Palla: tipo di pallone attaccato. Per le palle esterne, si è scelto di categorizzare sempre e solo su due valori (Super e Alta).
Giocate: numero di palloni attaccati.
E%: numero di punti, a cui sono scalati errori e murate dirette, sul totale (efficienza);
#%: numero di punti sul totale (positività);
N.#: numero di attacchi vincenti (influisce su positività ed efficienza);
N./=: numero di attacchi murati o errati (influisce sull’efficienza).
Alcune considerazioni importanti sul gioco della Selezione Bologna, che hanno influito sui dati presentati:
Sicuramente, gran parte del potenziale d’attacco della squadra, si sviluppava sui martelli, per qualità tecniche;
Il numero di palloni serviti al centro è molto basso, ma va precisato che al centro hanno quasi sempre giocato atleti “fuori ruolo”, a causa di infortuni nelle prime partite del torneo.
Modello dei punti
Il modello dei punti è calcolato analizzando solamente il modo in cui terminano le azioni a favore della propria squadra. Le possibili fonti di punto sono quindi:
Battuta vincente;
Attacco o contrattacco vincente;
Muro vincente;
Errore avversario.
I dati sono stati calcolati separatamente per i set a 21 e a 25 punti, dopodiché si è proceduto con ri-normalizzazione per avere un modello finale. I dati presentati sono quindi il risultato finale di questo processo.
Media su 25
Media su 21
Battuta
2,81
2,36
Attacco dopo ricezione
5,31
4,46
Contrattacco
5,73
4,81
Muro
0,81
0,68
Errori avversario
10,35
8,69
Totale CP
13,23
11,11
Totale BP
11,77
9,89
Totale
25,00
21,00
Naturalmente, il modello dei punti è fortemente dipendente dalle caratteristiche della propria squadra, però può essere comunque interessante fare dei ragionamenti.
La prima osservazione interessante è che le fasi cambio palla e break point hanno portato più o meno lo stesso numero di punti in media durante i set, contrariamente all’idea normalmente diffusa che la maggior parte dei punti derivi dalla fase di ricezione-attacco.
Alcune considerazioni:
La principale fonte di punti…è l’errore avversario! A questi livelli giovanili, infatti, non è raro che sommando battute, attacchi, invasioni e falli, si superino i 10 punti diretti regalati all’avversario;
Attacco e contrattacco sono abbastanza equi-distribuiti nel numero di punti;
Il muro è poco influente come numero di punti diretti, ma può essere una grande arma per aumentare il numero di difese e quindi di contrattacchi.
Sono oggi a proporvi una semplice applicazione da me sviluppata e da poche ore disponibile su AppStore, lo store ufficiale per dispositivi iOS (iPhone, iPad…).
Questa applicazione consente di effettuare una semplice scoutizzazione punti-errori.
Elenco completo delle funzionalità:
Infinite partite scoutizzabili;
Infiniti set scoutizzabili per ogni partita (utile per allenamenti);
Infiniti punti per set scoutizzabili;
Per ogni punto, è possibile definire l’origine (attacco, battuta e così via) ed eventualmente un giocatore;
Report statistico generale di squadra diviso per set.
A circa un anno di distanza dal precedente lavoro sull’U14 maschile, sono oggi a proporre il “sequel” di quel documento, incentrato questa volta sulla categoria Under 16 maschile. Come nell’altro caso, si tratta di una serie di considerazioni e appunti accumulati in un anno con la squadra che ho allenato a Modena.
Di seguito il link per il download in due versioni (una più adatta alla stampa, una più indicata per la visualizzazione su PC/Tablet) e la descrizione di tutte le parti del documento.
L’anno scorso, dopo il mio primo anno alla guida di un gruppo Under 14, ho pensato di raccogliere idee, congetture, metodologie ed esercizi utilizzati durante la stagione, per comporre un documento – schematico e il più possibile pratico – che potesse essere per me una relazione e per chiunque fosse interessato uno spunto per il proprio lavoro.
Quest’anno ho invece lavorato con un gruppo Under 16, sempre maschile, formato in gran parte dai “miei vecchi U14”, più qualche inserimento. Vista la personale soddisfazione del lavoro pubblicato la scorsa stagione, quest’anno ho deciso di iniziare fin da subito a predisporre il materiale per una relazione finale sotto forma di diapositive: il risultato è questo documento.
Il vantaggio di partire da subito con l’idea di una relazione finale è che, così facendo, questo documento non riporta stralci, spezzoni o riadattamenti del lavoro di quest’anno…riporta proprio il lavoro stesso! L’unica variazione fatta, naturalmente, è stata quella di eliminare alcune informazioni “riservate”, ossia specifiche dei ragazzi che ho allenato.
Come per l’altro documento, questo elaborato non potrà essere completo, non potrà contenere verità assolute, non potrà essere sempre chiaro ed esaustivo: l’obiettivo è che, semplicemente, sia qualcosa.
Contesto
Contesto di lavoro
Il problema più grosso
Atleti
Tipologie di atleti
La ricerca del talento
Tipologie di talento secondo il CQN
Programmazione
Scopi delle programmazioni: gerarchia delle programmazioni
Programmazione annuale
Programmazione dei macro-cicli
Programmazione dei meso-cicli
Programmazione settimanale
Programmazione delle singole sedute
Programmazione annuale
Obiettivi
Programmazione degli obiettivi annuali
Programmazione dei contenuti: macro-obiettivi, micro-obiettivi e loro importanza
Programmazione delle pre-condizioni
Programmazione dei tempi
Programmazione dei macro-cicli
La fase di introduzione
La fase preparatoria
Le tre fasi agonistiche
La fase transitoria
Programmazione dei meso-cicli
Struttura tipica di un meso-ciclo: obiettivi e legame con gli obiettivi della programmazione annuale
Struttura della “settimana tipo”
Programmazione settimanale
Obiettivi
Programmazione e costruzione della seduta di allenamento
Analisi dei vincoli di programmazione
Definizione degli obiettivi della seduta
Parte di attivazione motoria
Parte di attivazione fisico-tecnica
Parte tecnica principale
Attacco
Parte situazionale
Defaticamento
Strutture differenti
Variabilità delle programmazioni
Obiettivi del Direttore Tecnico
La figura del Direttore Tecnico
Come fare in assenza di un Direttore Tecnico?
Obiettivi del Direttore Tecnico
Obiettivi tecnici
Obiettivi assoluti
Percorso di alzata per alzatori e alzata per tutti
Battuta-Ricezione in tutti i modi
Altezza e potenza del colpo d’attacco lungo rincorsa
Costruzione di 2 tempi per l’attacco
Correlazione con il “prima” e con il “dopo”
Direzionamento del colpo d’attacco
Percorso didattico sul muro
Difesa
Obiettivi per U14
Programmazione fisica
Fasi sensibili
Priorità per le singole capacità condizionali
Struttura settimanale classica
Sovraccarichi (cenni)
Periodo introduttivo
Obiettivi
Struttura settimanale
Dettagli sedute (18 sedute)
Periodo preparatorio
Schema tipo settimanale
Obiettivi settimanali per fondamentale
Obiettivi individuali
Definizione
Modelli tecnici – Palleggio
Palleggio frontale d’alzata (focus: azione elastica delle mani)
Palleggio d’alzata rovesciato
Priorità per gli alzatori
Palleggio in sospensione e in salto
Gestione palloni sulla rete
Compiti delle dita nel palleggio
Gestione traiettorie
Personalità
Modelli tecnici – Bagher
Bagher d’appoggio frontale
Bagher d’appoggio obliquo
Bagher laterale di ricezione
Intervento su palla corta
Palleggio d’appoggio
Ricezione
Preparazione della ricezione
“Scuola di ricezione”
Ricezione servizi salto spin
Modelli tecnici – Attacco
Rincorsa d’attacco
Braccio d’attacco
Punto di impatto
Attacco di secondo tempo
Attacco di palla Super esterna (focus: tempi della Super)
Attacco di palla Alta esterna
Attacco di palla Tre
Modelli tecnici – Battuta
Battuta float
Battuta salto float
Battuta salto spin
Direzionamento battuta
Modelli tecnici – Muro
Muro sul posto
Muro dopo traslocazione
Muro di gruppo
Modelli tecnici – Difesa
Tipologie di difesa
Zone obiettivo
Considerazioni varie
Posture
Contenimenti
Fasce di intervento
Difesa nella figura
Difesa acrobatica laterale
Difesa acrobatica frontale
Modello tattico di riferimento – Introduzione
Obiettivi
Sviluppo tecnico e tattico
Flusso di gioco
Modello tattico di riferimento – Fase Cambio Palla
Analisi rotazioni
Sistema 6-2 e dettaglio schemi di ricezione (P1, P6, P5 e varianti)
Sistema 5-1 e dettaglio schemi di ricezione
Rotazioni: principi generali
Adattamento sulla zona di servizio
Larghezza dei ricevitori
Distanza da rete e intervento prioritario
Valutazione della traiettoria
Classificazione battitori (a priori e a posteriori)
Eccezioni in ricezione
Alzata
Chiamate per l’attacco (schemi d’attacco)
Base del centrale
Distribuzione con ricezione lungo la rete
Gioco a rete stretta e in combinazione
Scelte di distribuzione: criteri ed evidenze
Tipi di alzata
Tattica individuale del colpo d’attacco
Eccezioni in attacco
Modello tattico di riferimento – Fase Break Point
Analisi rotazione avversaria
Rischi al servizio
Schemi collettivi al servizio
Schemi collettivi muro-difesa
Posizioni d’attesa base
Cronologia minacce
Eccezioni in attesa
Classificazione attaccanti
Obiettivo difesa
Le chiamate di muro
Sistemi muro-difesa 2-1-3, 2-0-4
Sistemi muro-difesa contro attacco dal centro e lungo la rete
Analisi ricezione avversaria
Eccezioni a muro
Free ball
No-Muro
Fase di difesa ed eccezioni
Keypoint tecnici: Muro e Difesa
Organizzazione contrattacco
Ricostruzione
Sistema di copertura
Copertura minima a doppia L
Copertura estesa ad archi di circonferenza
Tecnica e tattica individuale di copertura
Riassunto responsabilità
La nostra filosofia di gioco
Metodologia
Principi
Scala di priorità
Gestione allenamenti
Fogli presenze e rendimenti
Lavoro a stazioni
Allenamento dei fondamentali: caratteristiche e problematiche
Strategie di rilevazione e correzione degli errori tecnici e tattici
L’errore grave
Riunione pre-gara
Riscaldamento pre-gara
Gestione time-out
Studio dell’avversario
Analisi statistica
Analisi dei punti
Analisi delle situazioni
Modello Trofeo delle Province Bologna Maschile, 2011/2012
Gestione del gruppo
Il ruolo dell’allenatore
La costruzione della squadra
Il capitano
La doccia
Politiche di turn over
Politiche titolari e riserve
Rapporto con i genitori
Rapporto con i dirigenti
Regole generali di squadra
Regole per i collegiali
Eserciziario
Esercitazioni per il riscaldamento
Esercitazioni per il riscaldamento tecnico e la tecnica di base
Esercitazioni per gli alzatori (focus: intensivo alzatore)
In arrivo, entro fine mese, un documento riassuntivo della mia stagione alla guida di una squadra U16 maschile. Di seguito una panoramica dei contenuti previsti:
Analisi del contesto di lavoro
Analisi atleti e ricerca del talento
Programmazioni: annuale, macro-cicli, meso-cicli, micro-cicli, di seduta
Macro-cicli di lavoro
Parti costituenti la seduta
Studio degli obiettivi annuali assoluti
Programmazione fisica
Periodo introduttivo
Periodo preparatorio
Periodi agonistici
Obiettivi individuali
Definizione dei modelli tecnici
Definizione dei modelli tattici di riferimento
Evoluzione del gioco
Metodologia in allenamento e nelle gare
Individuazione e correzione degli errori
Studio dell’avversario
Analisi statistica
Gestione del gruppo: rapporto con atleti, genitori, dirigenti
Sono oggi a proporvi una semplice applicazione da me sviluppata e da poche ore disponibile su AppStore, lo store ufficiale per dispositivi iOS (iPhone, iPad…).
Questa applicazione consente di tracciare direzioni d’attacco.
Elenco completo delle funzionalità:
Infiniti campi disponibili, divisi per gruppi, giocatori, campi
Disponibili 9 punti rete per il punto di partenza dell’attacco
Possibilità di disegnare linee solide o tratteggiate
4 differenti spessori per le linee
Linee senza terminatori, con pallino finale, o con trattino finale (new)
Molti colori differenti per tracciare le linee
Possibilità di impostare un punto rete come default per semplificare il disegno
Cancellazione di linee sequenziale
[important]
Nota: guida all’utilizzo su iPad
Diversi utenti hanno segnalato difficoltà ad utilizzare l’applicazione su iPad. L’effetto iniziale, in effetti, è quello di un campo vuoto che non risponde ad alcun comando utente. Questo comportamento, tuttavia, è quello previsto: prima di poter tracciare linee, infatti, è necessario impostare le voci nel menù a sinistra. In particolare:
Nel menù a sinistra, creare un nuovo gruppo;
Cliccare sul gruppo appena creato, poi creare un nuovo elemento;
Selezionare l’elemento appena creato, poi creare un nuovo campo;
Selezionare il campo appena creato;
A questo punto il campo sulla destra diventa completamente attivato e funzionante.
In questi giorni sto provvedendo a fare un po’ di revisione e pulizia di vecchi articoli. Alcuni erano anche interessanti, ma non più completamente allineati con ciò in cui credo…si può cambiare qualcosa negli anni, no?!
Entro poche settimane dovrebbe essere disponibile nuovo materiale su cui sto lavorando, principalmente sulla categoria Under 16.
Sono oggi a proporvi una semplice applicazione da me sviluppata e da poche ore disponibile su AppStore, lo store ufficiale per dispositivi iOS (iPhone, iPad…).
Questa applicazione sostituisce le classiche “rotelle” che alcuni allenatori utilizzano per studiare gli abbinamenti delle rotazioni tra due squadre. Serve a visualizzare due sestetti in un campo da pallavolo e ruotarli separatamente o assieme, per valutare tutti i possibili abbinamenti. E’ utile, ad esempio, per scegliere la rotazione di partenza della propria squadra.
Permette inoltre di colorare e cerchiare i giocatori per vari scopi (ad esempio, segnare la bravura a muro o in attacco, cerchiare gli alzatori e così via).
Permette inoltre (new 1.1) di posizionare i giocatori in posizioni a piacere nel campo da gioco.
Con un po’ di pazienza proverò a sviluppare altri semplici tool del genere.