Sono stati pubblicati 3 nuovi materiali per allenatori, dei fogli per lo studio degli avversari. E’ possibile trovarli nella sezione Materiale.
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In questo articolo verranno presentate alcune nozioni elementari relative allo studio dell’avversario. L’obiettivo è decisamente più “giornalistico” che tecnico, nel senso che verranno presentati esempi concreti e concetti del tutto generali.
Lo studio dell’avversario riveste importanza crescente in misura direttamente proporzionale al crescere del livello. In linea generale, possiamo considerare che ciascun giocatore di livello medio-alto abbia determinate caratteristiche proprie (determinate dalla propria storia, dalla propria esperienza, dalla propria tattica individuale) e differenti, almeno in parte, da quelle degli altri. A basso livello è solitamente sufficiente adottare una strategia di gara “generale”, valida per qualsiasi avversario ci si contrapponga (salvo poi effettuare eventuali aggiustamenti tattici durante la partita), mentre a livelli più alti è necessario lavorare anche a priori su una gara e sui singoli giocatori che andremo a fronteggiare.
Lo studio dell’avversario viene generalmente effettuato a priori, attraverso la visione di differenti video di partite dell’avversario. Dopo il processo di studio, effettuato dallo staff tecnico, si deve arrivare alla costruzione dei cosiddetti fogli-gara, il mezzo attualmente più utilizzato per trasmettere i risultati delle proprie analisi ai propri giocatori.
Chiaramente, il processo che va dall’acquisizione dei video alla stesura dei fogli gara non è atomico, bensì suddivisibile in alcune fasi principali: l’obiettivo iniziale è quello di trovare delle costanti nel modo di giocare degli avversari. Il passaggio successivo, per ogni allenatore, è quello di prendere decisioni in merito alla strategia di partenza da adottare. L’ultimo punto, da non trascurare assolutamente, è quello di decidere come comunicare i propri risultati ai propri giocatori.
L’aspetto comunicativo è considerato molto importante anche ad altissimo livello (ne ha parlato anche Massimo Barbolini nel corso di Aggiornamento Nazionale 2009); ciò che dobbiamo tenere presente è, essenzialmente, il fatto che non è assolutamente possibile illudersi che i giocatori ricordino tutte le informazioni viste o sentite per pochi minuti dai propri allenatori. Specialmente nei momenti più importanti della gara, dove la tensione è alta, è molto facile che le informazioni non assimilate vengano dimenticate. Questo ha due dirette conseguenze:
Le fasi di studio e scelta devono essere fatte in base a due aspetti:
In particolare, il secondo aspetto intende focalizzare l’attenzione sul fatto che, così come noi studiamo l’avversario, lo stesso farà un’analisi del nostro sistema di gioco. Alcune considerazioni consequenziali:
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Le statistiche dominano sempre di più il nostro sport, ad ogni livello, così come il video risulta sempre più utilizzato, anche a livelli medio – bassi. Gli scopi dell’analisi sono i più disparati e spaziano dalla semplice auto-valutazione dei giocatori ad un vero e proprio studio delle proprie capacità, con forti ripercussioni in termini di programmazione dell’allenamento.
Lo scopo di questo articolo non è fornire una trattazione completa su questo argomento così vasto e così sempre in espansione. Cercherò invece di raccontare il lavoro che svolgo quest’anno con la mia squadra, in B2 maschile, dove faccio il secondo allenatore, sfruttando queste informazioni per parlare in maniera più generale dell’analisi statistica.
Inoltre, visto che l’analisi statistica è un argomento di ricerca molto gettonato, spero che questo articolo possa chiarire qualche idea a chi fosse interessato a questo campo. Ribadisco tuttavia che non si tratta di una trattazione completa, quanto più un’elencazione piuttosto schematica di concetti e principi di base. Per una trattazione più completa, su questo sito, sarà necessario attendere ancora un po’.
Cerchiamo anzitutto, con questo piccolo preambolo, di chiarire un punto per me fondamentale: a cosa serve lo scouting. Fondamentalmente, lo scouting è un valutatore di prestazione, inteso però come risultato e non come tecnica.L’obiettivo, salendo di livello, è quello di avere un valido supporto alle decisioni, sia in gara che fuori. Chiaramente, un supporto statistico non può essere considerato affidabile al 100%. Al fine di rendere questo modello il più possibile affidabile ed aderente alla realtà, è necessario che si stabiliscano delle regole oggettive di rilevazione. Molte volte, anche gli allenatori più esperti, valutano la prestazione di un giocatore ricordando solo alcuni episodi salienti: la rilevazione statistica, invece, aiuta anche a fornire una valutazione completa sulla prestazione di un giocatore.
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