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Appunti direzione tecnica #3 – Metodologia del gruppo tecnico

In questo terzo articolo parlerò di alcuni principi metodologici che gli allenatori del nostro gruppo tecnico devono seguire. 

Le norne metodologiche del gruppo tecnico riguardano:

  • La condivisione online;
  • La preparazione degli allenamenti;
  • La programmazione delle attività;
  • Il mantenimento dei registri presenze e disciplinare;
  • Il rispetto delle regole di buona condotta;
  • La partecipazione alle riunioni tecniche;
  • Le politiche di mercato;
  • Note pratiche sul lavoro quotidiano in palestra;

Nel corso di questo articolo, tutti questi punti saranno illustrati nel dettaglio.

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Appunti di metodologia #01 – L’esercizio analitico: ripetizioni, errori, noia

Si inaugura oggi una nuova rubrica di questo blog, volta a raccogliere alcuni piccoli appunti su alcune tematiche di metodologia. Ogni post potrebbe essere l’inizio per una discussione e spunti per migliorare il nostro lavoro. Come sempre, si tratta di considerazioni puramente personali, condivisibili o meno. Buona lettura e…condividete! 

L’esercizio analitico (gesto tecnico isolato dal contesto di gioco) è alla base dell’apprendimento della tecnica. Ancor prima di parlare delle caratteristiche fondamentali dei singoli esercizi, credo sia importante sottolineare quanto sia fondamentale, affinché le proposte analitiche abbiano successo, seguire delle progressioni di esercizi (dal facile al difficile, dal conosciuto allo sconosciuto, dal semplice al complesso…). Immaginiamoci il primo giorno di scuola messi di fronte ad un problema universitario: spendendo giorni, settimane, mesi riusciremmo ad ottenere solo piccoli risultati e poco solidi (ad esempio basati, in questo caso, su associazioni dirette/visive) per poi essere di nuovo a zero nell’affrontare un successivo problema. Lo scopo delle progressioni didattiche è quello di fornire delle basi solide su cui andare a costruire abilità via via più complesse.

La difficoltà della costruzione delle esercitazioni analitiche è il riuscire a bilanciare un elevato numero di ripetizioni, richiesto per apprendere e fissare il gesto, con l’alta qualità della singola ripetizione, necessaria per un apprendimento efficace (altrimenti il rischio è di allenarsi…a sbagliare!).

Quantità vs QualitàNaturalmente far convivere questi due grandi obiettivi non è sempre semplice e richiede un grande lavoro di programmazione e studio da parte degli allenatori. Credo che si possa associare ad ognuno di questi due obiettivi un’espressione simbolica:

  • Alto numero di ripetizioni: odiare le file;
  • Alta qualità della ripetizione: presenza forte dell’allenatore.

Riuscire a bilanciare correttamente questi due obiettivi è anche uno dei punti chiave affinché le sequenze analitiche non risultino troppo “noiose” ai nostri giocatori. Una nota (leggermente polemica) a latere: i tempi in cui “andava di moda” lamentarsi con frasi del tipo “non ci sono più i giovani di una volta, non hanno voglia di lavorare, non conoscono lo spirito di sacrificio, sono inallenabili…” sono finiti! Ogni allenatore dovrebbe sempre cercare strade nuove e migliorative per riuscire a trasmettere passione, entusiasmo e cultura del lavoro ai giocatori che passano tra le sue mani oggi, senza pericolosi confronti con il passato o lamentandosi di una realtà diversa da come la si vorrebbe! E’ palese che non tutti potranno diventare giocatori e molti non diventeranno nemmeno pallavolisti in generale, ma lo spirito che deve guidare il nostro lavoro è quello della resilienza.

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Considerazioni sull’allenamento Under 16 Maschile

A circa un anno di distanza dal precedente lavoro sull’U14 maschile, sono oggi a proporre il “sequel” di quel documento, incentrato questa volta sulla categoria Under 16 maschile. Come nell’altro caso, si tratta di una serie di considerazioni e appunti accumulati in un anno con la squadra che ho allenato a Modena.

Di seguito il link per il download in due versioni (una più adatta alla stampa, una più indicata per la visualizzazione su PC/Tablet) e la descrizione di tutte le parti del documento.

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Introduzione: Under 16 maschile

L’anno scorso, dopo il mio primo anno alla guida di un gruppo Under 14, ho pensato di raccogliere idee, congetture, metodologie ed esercizi utilizzati durante la stagione, per comporre un documento – schematico e il più possibile pratico – che potesse essere per me una relazione e per chiunque fosse interessato uno spunto per il proprio lavoro.

Quest’anno ho invece lavorato con un gruppo Under 16, sempre maschile, formato in gran parte dai “miei vecchi U14”, più qualche inserimento. Vista la personale soddisfazione del lavoro pubblicato la scorsa stagione, quest’anno ho deciso di iniziare fin da subito a predisporre il materiale per una relazione finale sotto forma di diapositive: il risultato è questo documento.

Il vantaggio di partire da subito con l’idea di una relazione finale è che, così facendo, questo documento non riporta stralci, spezzoni o riadattamenti del lavoro di quest’anno…riporta proprio il lavoro stesso! L’unica variazione fatta, naturalmente, è stata quella di eliminare alcune informazioni “riservate”, ossia specifiche dei ragazzi che ho allenato.

Come per l’altro documento, questo elaborato non potrà essere completo, non potrà contenere verità assolute, non potrà essere sempre chiaro ed esaustivo: l’obiettivo è che, semplicemente, sia qualcosa.

Contesto

  • Contesto di lavoro
  • Il problema più grosso

Atleti

  • Tipologie di atleti
  • La ricerca del talento
  • Tipologie di talento secondo il CQN

Programmazione

  • Scopi delle programmazioni: gerarchia delle programmazioni
  • Programmazione annuale
  • Programmazione dei macro-cicli
  • Programmazione dei meso-cicli
  • Programmazione settimanale
  • Programmazione delle singole sedute

Programmazione annuale

  • Obiettivi
  • Programmazione degli obiettivi annuali
  • Programmazione dei contenuti: macro-obiettivi, micro-obiettivi e loro importanza
  • Programmazione delle pre-condizioni
  • Programmazione dei tempi

Programmazione dei macro-cicli

  • La fase di introduzione
  • La fase preparatoria
  • Le tre fasi agonistiche
  • La fase transitoria

Programmazione dei meso-cicli

  • Struttura tipica di un meso-ciclo: obiettivi e legame con gli obiettivi della programmazione annuale
  • Struttura della “settimana tipo”

Programmazione settimanale

  • Obiettivi

Programmazione e costruzione della seduta di allenamento

  • Analisi dei vincoli di programmazione
  • Definizione degli obiettivi della seduta
  • Parte di attivazione motoria
  • Parte di attivazione fisico-tecnica
  • Parte tecnica principale
  • Attacco
  • Parte situazionale
  • Defaticamento
  • Strutture differenti
  • Variabilità delle programmazioni

Obiettivi del Direttore Tecnico

  • La figura del Direttore Tecnico
  • Come fare in assenza di un Direttore Tecnico?
  • Obiettivi del Direttore Tecnico

Obiettivi tecnici

  • Obiettivi assoluti
  • Percorso di alzata per alzatori e alzata per tutti
  • Battuta-Ricezione in tutti i modi
  • Altezza e potenza del colpo d’attacco lungo rincorsa
  • Costruzione di 2 tempi per l’attacco
  • Correlazione con il “prima” e con il “dopo”
  • Direzionamento del colpo d’attacco
  • Percorso didattico sul muro
  • Difesa
  • Obiettivi per U14

Programmazione fisica

  • Fasi sensibili
  • Priorità per le singole capacità condizionali
  • Struttura settimanale classica
  • Sovraccarichi (cenni)

Periodo introduttivo

  • Obiettivi
  • Struttura settimanale
  • Dettagli sedute (18 sedute)

Periodo preparatorio

  • Schema tipo settimanale
  • Obiettivi settimanali per fondamentale

Obiettivi individuali

  • Definizione

Modelli tecnici – Palleggio

  • Palleggio frontale d’alzata (focus: azione elastica delle mani)
  • Palleggio d’alzata rovesciato
  • Priorità per gli alzatori
  • Palleggio in sospensione e in salto
  • Gestione palloni sulla rete
  • Compiti delle dita nel palleggio
  • Gestione traiettorie
  • Personalità

Modelli tecnici – Bagher

  • Bagher d’appoggio frontale
  • Bagher d’appoggio obliquo
  • Bagher laterale di ricezione
  • Intervento su palla corta
  • Palleggio d’appoggio
  • Ricezione
  • Preparazione della ricezione
  • “Scuola di ricezione”
  • Ricezione servizi salto spin

Modelli tecnici – Attacco

  • Rincorsa d’attacco
  • Braccio d’attacco
  • Punto di impatto
  • Attacco di secondo tempo
  • Attacco di palla Super esterna (focus: tempi della Super)
  • Attacco di palla Alta esterna
  • Attacco di palla Tre

Modelli tecnici – Battuta

  • Battuta float
  • Battuta salto float
  • Battuta salto spin
  • Direzionamento battuta

Modelli tecnici – Muro

  • Muro sul posto
  • Muro dopo traslocazione
  • Muro di gruppo

Modelli tecnici – Difesa

  • Tipologie di difesa
  • Zone obiettivo
  • Considerazioni varie
  • Posture
  • Contenimenti
  • Fasce di intervento
  • Difesa nella figura
  • Difesa acrobatica laterale
  • Difesa acrobatica frontale

Modello tattico di riferimento – Introduzione

  • Obiettivi
  • Sviluppo tecnico e tattico
  • Flusso di gioco

Modello tattico di riferimento – Fase Cambio Palla

  • Analisi rotazioni
  • Sistema 6-2 e dettaglio schemi di ricezione (P1, P6, P5 e varianti)
  • Sistema 5-1 e dettaglio schemi di ricezione
  • Rotazioni: principi generali
  • Adattamento sulla zona di servizio
  • Larghezza dei ricevitori
  • Distanza da rete e intervento prioritario
  • Valutazione della traiettoria
  • Classificazione battitori (a priori e a posteriori)
  • Eccezioni in ricezione
  • Alzata
  • Chiamate per l’attacco (schemi d’attacco)
  • Base del centrale
  • Distribuzione con ricezione lungo la rete
  • Gioco a rete stretta e in combinazione
  • Scelte di distribuzione: criteri ed evidenze
  • Tipi di alzata
  • Tattica individuale del colpo d’attacco
  • Eccezioni in attacco

Modello tattico di riferimento – Fase Break Point

  • Analisi rotazione avversaria
  • Rischi al servizio
  • Schemi collettivi al servizio
  • Schemi collettivi muro-difesa
  • Posizioni d’attesa base
  • Cronologia minacce
  • Eccezioni in attesa
  • Classificazione attaccanti
  • Obiettivo difesa
  • Le chiamate di muro
  • Sistemi muro-difesa 2-1-3, 2-0-4
  • Sistemi muro-difesa contro attacco dal centro e lungo la rete
  • Analisi ricezione avversaria
  • Eccezioni a muro
  • Free ball
  • No-Muro
  • Fase di difesa ed eccezioni
  • Keypoint tecnici: Muro e Difesa
  • Organizzazione contrattacco
  • Ricostruzione
  • Sistema di copertura
  • Copertura minima a doppia L
  • Copertura estesa ad archi di circonferenza
  • Tecnica e tattica individuale di copertura
  • Riassunto responsabilità
  • La nostra filosofia di gioco

Metodologia

  • Principi
  • Scala di priorità
  • Gestione allenamenti
  • Fogli presenze e rendimenti
  • Lavoro a stazioni
  • Allenamento dei fondamentali: caratteristiche e problematiche
  • Strategie di rilevazione e correzione degli errori tecnici e tattici
  • L’errore grave
  • Riunione pre-gara
  • Riscaldamento pre-gara
  • Gestione time-out
  • Studio dell’avversario

Analisi statistica

  • Analisi dei punti
  • Analisi delle situazioni
  • Modello Trofeo delle Province Bologna Maschile, 2011/2012

Gestione del gruppo

  • Il ruolo dell’allenatore
  • La costruzione della squadra
  • Il capitano
  • La doccia
  • Politiche di turn over
  • Politiche titolari e riserve
  • Rapporto con i genitori
  • Rapporto con i dirigenti
  • Regole generali di squadra
  • Regole per i collegiali

Eserciziario

  • Esercitazioni per il riscaldamento
  • Esercitazioni per il riscaldamento tecnico e la tecnica di base
  • Esercitazioni per gli alzatori (focus: intensivo alzatore)
  • Esercitazioni per battuta e ricezione
  • Esercitazioni per l’attacco
  • Esercitazioni per il muro
  • Esercitazioni per la difesa
  • Verso il sintetico
  • Esercitazioni globali
  • Esempi di schede fisiche

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La qualità della ripetizione

Qualità della ripetizioneQualche settimana fa ho conosciuto un nuovo allenatore e ho avuto il piacere di scambiarci due chiacchiere. Tra i tanti temi affrontati, si è finiti con il parlare della scarsità di pallavolo maschile nella nostra città. Da lì siamo finiti a parlare più in generale della qualità dell’allenamento a livello giovanile. Mi ha esposto un pensiero veramente bello, da cui voglio partire per sviscerare la solita discussione con i lettori.

Secondo lui, che allena da molti anni, uno dei più grandi errori commessi dagli allenatori è che “hanno in testa l’idea che i ragazzi debbano esclusivamente fare delle ripetizioni“. Lo so bene, qualcuno avrà storto il naso. Però la sua sentenza era ben argomentata e non posso fare a meno di riportarla e condividerla. Il problema non è solo legato al numero di ripetizioni, ma alla loro qualità. Secondo lui, questo secondo parametro deve avere priorità assoluta in fase di apprendimento di un gesto tecnico. Del resto, ha senso far ripetere tantissime volte in pochissimo tempo un gesto tecnico, senza avere così il tempo di effettuare una correzione a 360° gradi, mirata e puntigliosa? Evidentemente no. Dobbiamo per forza dilazionare le ripetizioni in un tempo maggiore. Mi ha detto: “Vedo sempre tanti allenatori lanciare mille e mille palloni, convinti di allenare qualcosa. Ma facendo così tu alleni solo l’errore!“.

Il problema dell’allenamento dell’errore mi ha veramente dato da pensare. Quante volte tutti noi, in preda a questo strano principio delle ripetizioni elevate, trascuriamo qualcosa, accettando ripetizioni grossolanamente valide, ma non corrette? Il rischio è quello che un errore, seppur piccolo, diventi poi gesto automatizzato, con tutti i problemi che questo comporta. Sono andato a rileggere le lezioni dei corsi allenatori che ho frequentato e non ho mai trovato qualcuno che si soffermasse a parlare veramente della qualità della ripetizione.

Quali sono i parametri che rendono una ripetizione valida, in fase di apprendimento? Provo a citarne alcuni che condivido:

  • Possibilità di dare correzioni immediate ad ogni esecuzione
  • Semplicità e analiticità della ripetizione

Un esempio: se voglio insegnare a fare un palleggio di appoggio, probabilmente non ha molto senso iniziare a lanciare palloni, dall’altra parte del campo, a raffica, 2-3 palle per bambino e poi giro. In questo modo, infatti:

  • Se penso al ritmo, non posso correggere ogni gesto tecnico;
  • Il mio lancio arriva da lontano, può essere impreciso, aggiungendo alla tecnica di palleggio quella di spostamento;
  • Sono fisicamente lontano dai miei giocatori, per poter vedere tutti i piccoli aspetti tecnici con precisione e per poter dare tempestive correzioni (salvo urlare in continuazione da una parte all’altra della palestra).

Quale potrebbe allora essere un processo di insegnamento “corretto” in base al principio sopra enunciato? Provo a scrivere alcuni esercizi di base per il palleggio d’appoggio, post-propedeutici:

  • Palleggio contro al muro da seduti o inginocchiati, fermando la palla ogni volta o lanciandola prima contro al muro e poi facendo un palleggio (isoliamo il lavoro delle braccia);
  • Palleggio a coppie, uno lancia preciso e l’altro palleggia preciso, si ferma la palla ogni volta; eventualmente lavorare con palla trattenuta (sensibilizzazione dell’azione elastica delle mani);
  • Palleggio su lancio preciso dell’allenatore, che lancia dallo stesso campo del bambino, a distanza di pochi metri;

Cercando di concludere, credo che, in generale ma soprattutto in fase di apprendimento, si debba pensare molto alla qualità della ripetizione prevista nel nostro esercizio, cercando di limitare il numero di variabili presenti e rendendo possibile la correzione del maggior numero possibile di esecuzioni. Pensare solo alla quantità, infatti, può portare a fissare gesti tecnici non corretti che, alla lunga, potrebbero diventare automatismi, con grosse difficoltà per correzioni successive.

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